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"Non sono nemico di nessuno, ma per fare la pace bisogna essere in due. Sono disponibile, ma non credo che Iacchetti sia in grado di affrontare un confronto dai toni amichevoli", così Eyal Mizrahi - presidente dell'associazione Amici di Israele - ha commentato - ad Adnkronos - la lite con Enzo Iacchetti, andata in scena durante la puntata di ieri, martedì 16 settembre, del programma di Rete 4 È sempre Cartabianca.
L'appello di Enzo Iacchetti: "Cara presidente del consiglio fai arrivare i nostri medici a casa e di a quel killer di stare fermo"#ÈsempreCartabianca pic.twitter.com/vtdov69WMC
— È sempre Cartabianca (@CartabiancaR4) September 16, 2025
Nato ad Haifa, in Israele, si è laureato in medicina veterinaria alla Statale di Milano. Vive e lavora in Italia, dove è sposato con una donna italiana. Ha lavorato per anni in aziende di CyberSecurity israeliane - come rappresentante in Italia - e nel settore marketing. In passato ha prestato servizio presso l'esercito israeliano e ha combattuto nella prima guerra del Libano.
Da decenni impegnato nei vari movimenti sionisti e pro Israele, ha spesso manifestato posizioni a favore degli interventi armati a Gaza - come nella puntata di ieri del programma di Bianca Berlinguer: "È una tragedia non voluta da Israele, ma è tutto nelle mani di Hamas. Per Israele entrare a Gaza è grave perché moriranno tanti soldati e tanti palestinesi perché è una guerra in cui un'organizzazione terroristica si nasconde dietro i civili - ha detto Mizrahi - I civili pagano il prezzo di questa guerra ma non è una scelta israeliana. Non c'è nessuna voglia di ammazzare tutti i palestinesi perché prima di buttare giù i grattacieli, l'esercito avverte".
"Non lo definirei tanto un dibattito, piuttosto un monologo. Non ho potuto dibattere perché diceva che può parlare solo lui e non vi può essere contraddittorio su certi temi", ha detto Mizrahi ad Adnkronos dopo la lite con Iacchetti, dove ha definito l'attore fascista: "Sono molto attento a non offendere, ma se uno ti dice 'non hai diritto di aprire bocca, scendo giù e ti meno', questo per me è un comportamento da fascista, espressione usata come constatazione di un atto di arroganza. Non voleva essere un'offesa, ma anche lui però ha dato dei nazisti agli israeliani. Non sono stato io a portare la discussione in quella direzione...".
"Sono uno studioso del conflitto mediorientale e sono abituato a parlare con le persone che conoscono i fatti, e quando c'è chi questi non li conosce risulta difficile il confronto. Voglio comunque ribadire che non c'era alcuna intenzione da parte mia di offendere nessuno, ho cercato di non rispondere per le rime. Iacchetti l'ha presa sul personale. Poteva essere un confronto sereno, io portando i miei dati, lui i suoi, poi il pubblico si sarebbe fatto liberamente la propria idea. Questo per me è dibattere", conclude Mizrahi che non esclude di essere ospite in una nuova puntata del talk su Rete 4.
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