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La storia dei i fratelli Bugli: la vera vicenda che ha ispirato Leonardo Pieraccioni per Pare parecchio Parigi

Ilaria Albanesi

11 Settembre 2025, 21:00

La storia dei  i fratelli Bugli: la vera vicenda che ha ispirato Leonardo Pieraccioni per Pare parecchio Parigi

"13 anni fa un amico mi dice 'Tu devi fare la storia dei miei amici'", e così Leonardo Pieraccioni ha dato vita a Pare parecchio Parigi, uscito nel 2024. La trama - che racconta di un finto viaggio verso Parigi di tre fratelli per esaudire il sogno del padre malato di visitare la capitale francese - è ispirata alla reale storia dei fratelli Michele e Gianni Bugli

La vera storia

Era il 1982 quando i fratelli Michele e Gianni Bugli partirono con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi. "Come nasce questo film? 13 anni fa un amico mi dice 'Tu devi fare la storia dei miei amici', appunto i fratelli Bugli. Questi due ragazzi dicevano che se avessero portato il padre, che non ci vedeva più, a vedere le lucine di Siena, lui avrebbe sbagliato e le avrebbe prese per Parigi" - ha raccontato Leonardo Pieraccioni Radio Deejay.

"Quando lui dormiva gli dicevano che erano andati avanti di 100 km - ha continuato -. Lo portarono sopra Lajatico, gli fecero vedere queste lucine, lui si aprì in un sorriso enorme e disse 'Eh, Parigi è meravigliosa'. Si dice che questi due fratelli, che erano sempre stati distanti, si guardarono e si commossero. Non seppero mai se il babbo avesse capito che il viaggio era fatto con il cuore e la fantasia oppure, poveretto, fosse messo veramente male".

"Una radio locale raccontò in diretta quell'avventura - ha aggiunto Pieraccioni in un'intervista a La Nazione - che si stava consumando ed un gruppetto di una ventina di romantici sognatori si precipitò ai bordi del podere per fare il tifo a quel viaggio fatto solo di fantasia".

Cosa cambia nel film

L'attore toscano ha poi raccontato le differenze tra il film e la storia reale: "Ho lasciato l'annuncio di questo viaggio da parte del TG locale che scatena la fantasia della gente - ha detto, sempre a La Nazione -. Poi ho lasciato i rapporti dei fratelli che durante il 'viaggio' si raccontarono tutte quelle cose che non si erano mai raccontati in tutta la loro vita. Quel viaggio non viaggio diventò una 'zona franca' nella quale si potesse finalmente avere una resa dei conti in modo pacifico".

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