IL PERSONAGGIO
Elisa Toffoli e Andrea Rigonat
Elisa e la sua musica a San Siro arrivano stasera in tv su Canale 5, giovedì 11 settembre in prima serata. Un concerto–evento che si preannuncia come un viaggio unico, capace di intrecciare la sua storia artistica con quella personale. Tre ore intense in cui il pubblico rivivrà le tappe fondamentali di un percorso iniziato giovanissima, passando dalle prime canzoni in inglese agli esperimenti sonori, fino all’approdo in italiano e all’impegno sociale che da sempre la caratterizza. Sul palco con lei una parata di ospiti d’eccezione: Luciano Ligabue, Giuliano Sangiorgi, Dardust, Giorgia, Cesare Cremonini e Jovanotti. Nomi che da soli bastano a trasformare la serata in un evento irripetibile.
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Elisa Toffoli, nata a Trieste il 19 dicembre 1977, è una delle voci più amate e versatili della scena musicale italiana. Artista poliedrica e sensibile, ha saputo distinguersi fin dagli esordi per l’eclettismo e la capacità di muoversi tra generi diversi. Cresciuta a Monfalcone in un ambiente multiculturale, scrive le prime canzoni a soli undici anni e nel 1997 pubblica il suo album d’esordio Pipes & Flowers, interamente in inglese, che conquista pubblico e critica anche all’estero.
La svolta arriva nel 2001 con il trionfo a Sanremo: Luce (tramonti a nord est) diventa subito un classico e segna l’inizio della sua produzione in italiano. Da lì, una carriera costellata di album di successo (Then Comes the Sun, Lotus, L’anima vola) e collaborazioni prestigiose con Ligabue, Zucchero, Tiziano Ferro e molti altri.
Con oltre vent’anni di musica alle spalle, Elisa ha pubblicato 11 album in studio, venduto più di 5,5 milioni di copie e collezionato 44 dischi di platino, 9 d’oro e un diamante. Ha vinto Festivalbar, MTV Europe Music Award, Nastro d’Argento e Premi Lunezia, senza dimenticare il secondo posto a Sanremo 2022 con O forse sei tu.
Dietro al successo c’è una donna che ha scelto di vivere la musica con autenticità. Elisa è sposata con il chitarrista Andrea Rigonat, suo storico collaboratore, e insieme hanno due figli. Pur molto riservata, non ha mai nascosto il legame profondo con le sue radici friulane, spesso celebrate nei testi.
Non solo cantante: Elisa è anche fotografa, scrittrice, regista di videoclip e persino doppiatrice. Ha collaborato con Ennio Morricone per la colonna sonora di Django Unchained di Quentin Tarantino, arrivando fino ai Grammy. È stata direttrice artistica ad Amici di Maria De Filippi e continua a distinguersi per l’impegno in cause sociali e ambientali.
Non è stata solo la musica a incantare San Siro, ma anche la presenza scenica di Elisa, resa ancora più potente dai look pensati per lei da Susanna Ausoni. Un percorso stilistico che ha trasformato la cantante in un simbolo etereo, in connessione con il mondo e con la natura.
L’apertura è stata un vero manifesto: Elisa è apparsa come una vestale bianca fluttuante, avvolta in una creazione di Tiziano Guardini. Un abito vivente: kimono in seta Ahimsa – tessuto che rispetta il ciclo vitale dei bachi – con top ricamato di perle barocche, cristalli Swarovski rigenerati e dettagli d’archivio, completato da un pantalone ampio a vita alta ispirato ai samurai, in denim Coreva, il primo stretch biodegradabile. Un inno alla moda come atto di cura e sostenibilità, come ha spiegato lo stesso Guardini.
Poi il palco si è acceso con due creazioni di Marco Rambaldi, frutto di una moda affettiva e sostenibile, realizzata con tovaglie, centrini e tessuti dimenticati, trasformati a mano in capi unici e impreziositi da cristalli. Il primo look era un total black dal carattere deciso: top in pelle, pantalone con giarrettiera in maglia e una cascata di catene di cristalli, abbinato a un parka luminoso con strascico firmato CuteCircuit. Il secondo, invece, un lungo abito rosa halter neck con schiena scoperta e dettagli Swarovski, più delicato ma altrettanto magnetico. Tra le due apparizioni firmate Rambaldi, Elisa ha indossato anche l’abito Nuvola di Nicolò Pasquanetti: tessuti leggeri e sovrapposti, trasparenze impalpabili che evocano una nube in movimento. Una scelta poetica, capace di fondere moda e musica in un unico linguaggio rarefatto e visionario. A San Siro, dunque, Elisa non ha solo cantato: ha portato in scena un’estetica che mescola artigianalità, sostenibilità e suggestione, confermando ancora una volta la sua unicità anche nello stile.
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