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IL CASO

Agli Us Open ruba un cappellino a un bambino. Poi le scuse: "L'ho restituito". Chi è il ceo milionario, Piotr Szczerek

Andrea Pescari

01 Settembre 2025, 16:13

Agli Us Open ruba un cappellino a un bambino. Poi le scuse: "L'ho restituito". Chi è il ceo milionario, Piotr Szczerek

E' virale il video di un ragazzino in prima fila agli Us Open che vede sfilarsi da sotto il naso il cappellino consegnato dal tennista Kamil Majchrzak in persona. Chi è l'uomo che se ne è impossessato, per poi infilarlo al sicuro nella borsa della moglie? Il milionario polacco Piotr Szczerek, imprenditore che vanta anni di esperienza nella pavimentazione e nelle recinzioni con l'azienda, di cui è co-fondatore insieme alla moglie, Drogbruk. L'impresa si occupa dell'installazione di cortili, vialetti, marciapiedi e recinzioni. Szczerek sponsorizza eventi sportivi e comunitari, in particolare tornei di tennis e atleti emergenti. La sua azienda, nonostante lo spiacevole episodio avvenuto agli Us Open, è riconosciuta per il sostegno allo sport e alle comunità locali.

 

L'imprenditore si è scusato pubblicamente tramite un lungo messaggio condiviso sui profili social dell'azienda Drogbruk:

"In relazione alla situazione avvenuta durante la partita di Kamil Majchrzak agli US Open, desidero porgere le mie scuse univoche al ragazzo coinvolto, alla sua famiglia, così come a tutti i tifosi e allo stesso giocatore.
Ho commesso un grave errore. Nell'emozione e nella folla di gioia dopo la vittoria, ero convinto che il tennista stesse passando il cappellino verso di me - per i miei figli, che avevano chiesto precedentemente gli autografi. Questa convinzione errata ha fatto sì che istintivamente allungassi la mano. Oggi so di aver fatto qualcosa che sembrava appropriarsi del ricordo da un bambino. Non era mia intenzione, ma questo non cambia il fatto che ho ferito il ragazzo e deluso i tifosi. Il cappellino è stato restituito al ragazzo, insieme alle scuse alla famiglia. Spero di aver almeno in parte riparato il danno causato.
Voglio anche sottolineare chiaramente: né io, né mia moglie, né i miei figli abbiamo commentato questa situazione sui social media o su alcun portale. Non abbiamo usufruito di servizi legali al riguardo. Tutte le presunte dichiarazioni che appaiono in rete non sono a nostro nome.
Da anni, insieme a mia moglie, ci impegniamo ad aiutare bambini e giovani sportivi, ma questa situazione mi ha mostrato che un momento di disattenzione può vanificare anni di lavoro e sostegno. È per me una lezione dolorosa, ma necessaria di umiltà.
Per questo motivo mi impegnerò ancora di più in iniziative a sostegno di bambini e giovani, nonché in azioni contro la violenza e l'odio. Credo che solo con i fatti potrò ricostruire la fiducia persa.
Ancora una volta, chiedo scusa a tutti coloro che ho deluso".

 

D'altro canto, il tennista Majchrzak - che ha battuto a sorpresa la testa di serie numero nove Karen Khachanov - ha rintracciato sui social media il giovane tifoso e gli ha regalato un cappellino sostitutivo autografato insieme ad altri cimeli. 

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