tennis
Naomi Osaka è a tutti gli effetti un'icona di riferimento per la generazione Z. La tennista non è solo un'atleta di talento piena di titoli, ma anche una personalità che sta cambiando il modo in cui gli sportivi si presentano sul campo, attraverso un'immagine curata, giocosa e allo stesso tempo politica.
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Osaka è appena tornata agli US Open 2025, dopo le sue precedenti vittorie al torneo americano nel 2018 e nel 2020, indossando un set rosso dalla testa ai piedi firmato Nike. A catturare particolarmente l'attenzione del pubblico è stato lo scintillio della giacca e dell'acconciatura con rose rosse abbinata alle cuffie, una scelta di stile che si sposa perfettamente con il suo Labubu speciale tempestato di Swarovski rossi.
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Negli anni, Naomi Osaka ha costruito un'immagine che si discosta parecchio dal rigore e dal minimalismo del mondo del tennis. Uno stile glamour che però non è fine a se stesso, ma racconta sempre qualcosa sulla sua identità di donna giapponese haitiana.
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Per esempio la tennista ha sempre incorporato nei suoi look elementi dell'estetica giapponese Kawaii: dai fiocchi bianchi di uno dei suoi outfit per gli US Open dello scorso anno, ai fermagli rosa a forma di fiori di ciliegio indossati al Roland Garros di quest'anno.
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Per tanti anni le tenniste nere sono state costrette a domare i propri capelli sul campo, rendendoli il meno appariscenti possibile. Naomi Osaka ha invece trasformato i propri capelli in uno strumento di espressione personale. Dalle caratteristiche treccine afro agli accessori colorati, anche lo stile dei suoi capelli parla della sua identità.
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Naomi Osaka ha accumulato collaborazioni con alcuni tra i più celebri brand, dall'athleisure di Nike alla moda casual di Levi's. Ma non è tutto: dal 2021 la tennista è anche brand ambassador di Louis Vuitton.
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Tra le apparizioni più memorabili di Naomi Osaka c'è anche quella agli US Open 2020, quando, a sostegno del movimento Black Lives Matter, la tennista ha indossato sei mascherine nere con i nomi delle vittime di violenza razziale: non un accessorio, ma un vero e proprio manifesto politico.
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