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VENEZIA 2025

Sorrentino e Servillo, coppia d’oro del cinema italiano: scopri l’aspetto sorprendente che li divide

Annalisa Ercolani

28 Agosto 2025, 12:30

Sorrentino e Servillo, coppia d’oro del cinema italiano: scopri l’aspetto sorprendente che li divide

Paolo Sorrentino e Toni Servillo

La Mostra del Cinema di Venezia 2025 si apre con il nuovo film di Paolo Sorrentino, La grazia, che segna la settima collaborazione tra il regista napoletano e il suo attore, Toni Servillo. L’interprete veste i panni di Mariano De Santis, Presidente della Repubblica, giurista, vedovo e padre di una figlia – interpretata da Anna Ferzetti – che ha seguito le sue orme professionali. Al centro della storia, un conflitto etico: decidere se concedere o meno la grazia a due persone colpevoli di un omicidio avvenuto in circostanze particolari, mentre in parallelo il Presidente è chiamato a occuparsi della delicata stesura di una legge sull’eutanasia.

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Ispirazioni e dilemmi morali

La sceneggiatura, scritta da Sorrentino quattro anni fa, nasce da un fatto di cronaca reale: la grazia concessa dal Presidente Sergio Mattarella a un uomo che aveva ucciso la moglie malata di Alzheimer. Da qui il regista ha tratto la scintilla narrativa per riflettere sul peso delle decisioni istituzionali e sulla dimensione umana che vi si intreccia. Non a caso, il titolo La grazia racchiude un duplice significato: l’atto giuridico, ma anche un atteggiamento esistenziale.

Tra camei e riflessioni sul cinema

Nel cast compare anche Gué Pequeno, in un cameo che porta leggerezza e un tocco musicale all’interno di una vicenda dai toni drammatici. Sorrentino ha sottolineato la sua stima per il rapper, spiegando che oggi il cinema non ha più l’impatto sociale di un tempo, ma può ancora aprire dibattiti su temi cruciali come l’eutanasia.

Il sodalizio Sorrentino–Servillo

Il legame tra il regista e Toni Servillo, come riporta l'articolo di Leggo, si conferma saldo. L’attore racconta di un rapporto fondato su rispetto e serenità, un’amicizia cresciuta progetto dopo progetto. L’unico terreno di disaccordo tra i due resta la musica: classica per Servillo, tutt’altro per Sorrentino. Con La grazia, Sorrentino torna a Venezia portando un film che intreccia politica, morale e vita privata, capace di far riflettere lo spettatore sul valore delle scelte e sulla complessità dell’essere umano.

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