TENNIS
Flavio Cobolli, classe 2002 e numero 24 al mondo
Sta nascendo una nuova stella e si chiama Flavio Cobolli. Il tennis italiano è più in salute che mai, dall'exploit di Matteo Berrettini, il primo a raggiungere una finale Wimbledon, al fuoriclasse Jannik Sinner che ha conquistato il primo posto del ranking Atp individuale, passando per Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti (numero 7 al mondo), autori di grandi prestazioni regalandosi importanti risultati. Ora gli occhi sono puntati anche sul classe 2002 Flavio Cobolli, che a suon di buone performance e ottime risposte sul campo ha posto le basi per costruirsi una solida e promettente carriera.
Nato a Firenze il 6 maggio 2002, a un anno la famiglia si stabilisce a Subiaco, nella città metropolitana di Roma. Soprannominato Cobbo, è allenato dal padre Stefano, ex tennista. Una racchettina e una maglietta di Francesco Totti ricevute in regalo lo indirizzano prima verso il tennis, con cui comincia a cimentarsi dall'età di tre anni al Tennis Club Parioli, poi verso il calcio, dove arriva a giocare fino ai 13 anni nelle squadre giovanili della Roma nel ruolo di terzino sotto la supervisione di Bruno Conti. Opta definitivamente per il tennis per le maggiori emozioni che questa disciplina è in grado di trasmettergli rispetto al calcio. Il suo idolo è Novak Djokovic, mentre è un grande amico del centrocampista della Fiorentina Edoardo Bove e del motociclista Fabio Di Giannantonio.
Ha conquistato due titoli Atp su tre finali disputate. Una doppietta, nel giro di un mese (tra il 6 aprile e il 24 maggio 2025), con cui ha centrato due trionfi: prima nel 250 di Bucarest (vincendo per 2 set a 0 contro Sebastian Baez); poi nel più prestigioso Atp 500 di Amburgo (vinto per 2 a 0 contro il russo Andrej Rublev). Il 16 giugno scorso ha raggiunto vette mai toccate fino ad ora, piazzandosi al 24esimo posto del ranking Atp. E dopo aver strappato gli ottavi di Wimbledon, non può che sperare di continuare a scalare posizioni su posizioni (lo scorso anno, nel regno dell'erba, si era fermato al secondo turno).
Cobolli ha iniziato a lavorare con suo padre Stefano Cobolli cinque anni fa, all'età di 17 anni. "Mio padre era un bravo giocatore, ma ha smesso da giovane, quindi aveva un ranking leggermente inferiore al mio", ha detto Cobolli ad ATPTour.com a Rotterdam. "Ora è un allenatore incredibile e abbiamo un ottimo rapporto. Quando ero giovane, volevamo tenere separati il tennis e il nostro legame. Giocavo molto a calcio e ne parlavamo, ma non parlavamo di tennis. Lui voleva che migliorassi da solo e poi mi ha detto che quando fossi stato pronto mi avrebbe aiutato. Abbiamo iniziato qualche anno fa e da allora abbiamo lavorato molto insieme e l'anno scorso è stato davvero positivo. Ora vogliamo fare di più".
Visualizza questo post su Instagram
Con il padre alla guida, Flavio ha conquistato due Challenger, raggiunto il terzo turno agli Australian Open e agli US Open e la sua prima finale Atp a Washington. Insieme a lui, anche Casper Ruud è allenato dal padre ed ex giocatore Christian Ruud, con cui ha conquistato 12 titoli. Tra gli altri Ben Shelton, semifinalista dell'Australian Open, ha assaporato il successo nei tornei ATP di Tokyo e Houston insieme al padre e al due volte campione Bryan Shelton. E ancora, Sebastian Korda ha conquistato titoli a Parma e Washington sotto la guida del padre e dell'ex numero 2 del mondo Petr Korda.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy