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Da più di due estati le città europee sono diventate sempre più sovraffollate da orde di turisti. Succede a Mykonos, a Barcellona ma anche nelle storiche città italiane come Venezia, Roma e Firenze. Nonostante numerosi appelli da parte degli abitanti locali, il fenomeno dell'overtourism continua a peggiorare.
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La cultura digitale ha portato alla creazione di un nuovo modo di viaggiare, la cosiddetta Checklist Era: l'abitudine di visitare quanti più luoghi possibili per spuntare la lista dei posti imprescindibili da vedere. Questo fenomeno è uno dei maggiori responsabili del sovraffollamento turistico, che va a discapito sia delle grandi città che delle mete italiane inesplorate e sottovalutate dai turisti straniere.
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Negli ultimi giorni, nelle città turistiche più gettonate del paese sono iniziate ad apparire persone con dei cartelli decorati con frasi provocatorie in inglese: "Ami Napoli? Vieni a scoprire la regione" recita uno dei cartelli di un ragazzo per le vie del capoluogo campano. Davanti al Duomo fiorentino un altro ragazzo regge un cartello con la frase: "Firenze ha bisogno di amore non di mi piace".
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L'idea dei cartelli è stata pensata da Visit Italy, il maggiore canale di promozione del territorio italiano all'estero, che vanta 1,7 milioni di follower su Instagram. La campagna di sensibilizzazione condivisa sui canali social nasce per incoraggiare i turisti a scoprire il 99% dell'Italia che solitamente non viene visitato.
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All'invito di Visit Italy a condividere il nome di luoghi italiani sottovalutati, troviamo centinaia di commenti sotto ogni post che menzionano città come Orvieto, Procida, Monopoli e Padova.
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