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Edoardo Leo è stato premiato, in occasione del Social world film festival - la mostra internazionale del cinema diretta dal regista Giuseppe Alessio Nuzzo - con il premio alla carriera, per i trenta anni di attore, regista e sceneggiatore. L'ultima stagione cinematografica lo ha visto protagonista della pellicola di Paolo Genovese Follemente - film proiettato proprio al termine della premiazione nell'Arena Fellini di Vico Equense.
L'attore, nella serata a lui dedicata, ha espresso il suo pensiero sullo stato attuale del cinema italiano: "Uno Stato che funziona deve sostenere il cinema, così come sostiene altri settori dell'imprenditoria di questo Paese. Non dobbiamo farci convincere che i fondi, i finanziamenti, le produzioni servano solo a 'tre attori e due registi'. Il cinema è fatto da centinaia di professionisti - ha detto Leo -. Ed è una cosa che non possiamo perdere. E non parlo solo di cinema. Parlo anche del teatro, della lirica, dell’opera. Sono pezzi della nostra cultura e della nostra umanità. Se li abbandoniamo perché 'non producono profitto', abbiamo completamente sbagliato missione. Non tutto deve generare denaro. Alcune cose devono generare benessere. Devono far star bene le persone. Quando una persona frequenta il cinema o il teatro, si arricchisce. E questa è una ricchezza che dobbiamo continuare a coltivare, insieme".
L'attore ha poi inciso la sua firma in argilla che verrà fusa in bronzo e aggiunta al Wall of Fame del cinema, in piazzale Siani, dove campeggiano già i nomi dei grandi ospiti del passato come Giancarlo Giannini, Claudia Carinale, Luis Bacalov, Franco Nero, Matteo Garrone e tanti altri.
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