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Concerti e finti sold out, il pensiero di Alex Britti: "Ci sono artisti che finiscono a fare gli stadi senza avere le spalle larghe"

Ilaria Albanesi

18 Giugno 2025, 16:42

Concerti e finti sold out, il pensiero di Alex Britti: "Ci sono artisti che finiscono a fare gli stadi senza avere le spalle larghe"

Il tema sold out facili nei concerti, attraverso biglietti regalati o svenduti, è tornato alla ribalta grazie a un post su Facebook di Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino: "succede da circa 30 anni; con un'impennata spaventosa in tempi recenti, soprattutto ovviamente ai danni di artisti ancora giovani ed inesperti" - ha scritto il cantautore.

La denuncia di Zampaglione vuole svelare il diabolico meccanismo che rischia di danneggiare soprattutto i giovani, attratti dal miraggio di uno stadio pieno, ma inconsapevoli delle conseguenze. L'artista lo fa attraverso un dialogo immaginario - dove il promoter spinge l'artista a un tour nei palazzetti dopo un singolo successo e, in seguito al mancato sold out, gli propone una soluzione: "biglietti gratuiti, a 1 euro, 10 euro. Invitiamo tutti i dipendenti di banche, assicurazioni, aziende amiche. Li mettiamo in regalo con la spesa, facciamo contest con influencer, retate nei locali".

Una soluzione che porta l'artista a essere incatenato a una situazione economicamente svantaggiosa per lui: "Da questo momento in poi tu vai e fai ( per anni) solo quello che ti dico io e tutto ciò che guadagni per un buon 85% è mio, perché devo rientrare e bada bene i costi li ho in mano io… non te. Se mai volessi inoltre interrompere il contratto, prima ovviamente mi paghi tutto, oppure resti qui da me e con calma sconti. Triste morale della favola ? Solletica l'ego di qualcuno ( meglio se ingenuo o megalomane) e poi …mangiaci sopra a vita!" - conclude Zampaglione

Le parole di Alex Britti

Sulla stessa lunghezza d'onda di Zampaglione anche Alex Britti che, di recente, ha parlato della stessa pericolosa "corsa allo spazio" nel mondo della musica e dei concerti: "Non faccio nomi ma tanti anni fa mi fu proposto di fare un tour nei Palasport al quale dissi di no", ha raccontato in un recente incontro con la stampa, alle porte del suo concerto alle Terme di Caracalla dove porterà live il suo progetto Feat.Pop - una celebrazione dei 27 anni dall'uscita del suo disco It.Pop.

"Se il Palasport non lo riempi, allora ti fai male e poi devi fare 30 concerti gratis per ripagare le varie agenzie che hanno speso per riempirlo e a me non va di suonare gratis. Il mio mestiere è suonare, non ostentare - ha continuato - . Ci sono artisti che finiscono a fare gli stadi senza avere le spalle larghe, con tutte le conseguenze del caso. Non do la colpa al sistema, nessuno ti obbliga. È una scelta, ma rischiosa".

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"Piace l'idea dello stadio pieno. Ma bisogna saper dire di no ed essere realisti. Le scorciatoie non pagano - ha concluso Britti - nemmeno nella musica".

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