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Naomi Campbell in Rosso Valentino
Un colore può essere un logo? Nel caso di Valentino, uno dei pochi brand di alta moda a non avere lavorazioni distintive, è indubbio che il colore più noto della maison, il rosso, sia considerato un logo al pari della sua V.
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Dopo essere apparso negli ultimi anni in diverse mostre, tra cui una a Voghera, città di origine di Valentino Garavani, il Rosso Valentino torna in mostra a Roma in Piazza Mignanelli presso la nuova sede della Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti.
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La mostra Orizzonti | Rosso in esposizione fino ala 25 agosto, mette in scena una serie di abiti d'archivio nella caratteristica sfumatura rossa insieme a decine di opere d'arte di artisti come Jeff Koons, Francis Bacon e Basquiat.
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Ma come mai il rosso è diventato il segno distintivo di Valentino? Tutto nasce al teatro dell'opera di Barcellona, quando un giovane Valentino Garavani rimane folgorato da una donna vestita in velluto rosso. Quel colore, così diverso dai vari look neri da sera, diventa un ossessione e si trasforma in uno dei punti saldi dell'estetica di Valentino.
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La sfumatura, simile al rosso cardinale e al cadmio, viene incorporata dallo stilista fin dalla sua prima collezione del 1959 e nel 1985 prende definitivamente il suo nome.
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Ancora oggi il Rosso Valentino rimane l'emblema del DNA della maison, venendo inserito perfino nella linea beauty e nelle scenografie delle sfilate, come nell'ultimo show della collezione autunno-inverno 2025.
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