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La T-shirt con slogan, storia di un'icona ribelle: da Vivienne Westwood e Dior a Pedro Pascal

Samira Solimeno

04 Giugno 2025, 18:59

La T-shirt con slogan, storia dell'icona ribelle da Vivienne Westwood a Pedro Pascal

Pedro Pascal con la T-shirt "Protect the Dolls"

Simbolo di ribellione e portatrice di messaggi sociali e politici, la T-shirt con slogan grafico è un capo eterno che puntualmente torna a far parlare di sé.

Nel mese di aprile diverse celebrità di Hollywood, tra cui anche il divo del momento Pedro Pascal, hanno sfoggiato una T-shirt in cotone bianco con la grafica Protect the Dolls (proteggete le bambole), un'espressione usata dalla comunità LGBQT+ per identificare le donne trans.

Il capo, realizzato dallo stilista inglese Connor Ives a sostegno della comunità trans, è un vero e proprio statement politico nell'era trumpiana, ma è solo il più recente di una serie di messaggi sociali lanciati dalla moda negli ultimi quaranta anni.

La rivoluzione di Vivienne Westwood e Katharine Hamnett

Non si può parlare di T-shirt grafica senza la rivoluzionaria Vivienne Westwood. Nel 1977 la stilista inglese presenta la sovversiva T-shirt con la grafica DESTROY combinata ad una svastica, uno dei simboli più riconoscibili dell'estetica punk. Da allora la madre del punk diventa associata alla T-shirt dai messaggi ribelli, riproposta di stagione in stagione.

 

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Un'altra paladina di questi anni è la designer Katharine Hamnett. Nel 1984 la stilista si reca in visita dalla prima ministra britannica Margaret Thatcher con un chiaro messaggio politico. Sulla sua T-shirt si legge a grandi caratteri 58% DON'T WANT PERSHING, citando la percentuale di persone a sfavore della diffusione dei missili nucleari americani Pershing secondo un sondaggio dell'opinione pubblica europea.

 

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Gli slogan provocatori degli anni '90 e 2000

Se tra gli anni '70 e '80 la moda delle T-shirt grafiche seguiva un forte clima di proteste politiche nel mondo occidentale, tra gli anni '90 e '00 gli slogan diventano meno impegnati. In questo periodo decine di celebrità vengono paparazzate con indosso delle T-shirt con frasi sarcastiche, come l'iconica DUMP HIM (mollalo) di Britney Spears.

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Dior: La T-shirt più famosa al mondo

Nel settembre del 2016, Maria Grazia Chiuri, prima stilista donna alla guida di Dior presenta nella sua collezione di debutto, quella che è forse considerata la T-shirt grafica più famosa al mondo. La T-shirt in cotone con la scritta We Should all be Feminists riprende il titolo in inglese del saggio Dovremmo essere tutti femministi (Einaudi) della scrittrice Chimamanda Ngozi Adichie. Indossato da dive come Rihanna e Natalie Portman, il capo viene fortemente criticato per il suo prezzo, 850 euro, e allo stesso tempo, finisce per diventare uno dei simboli della quarta ondata di femminismo.

 

Il revival ironico

Già a partire dall'anno scorso la T-shirt con slogan ha avuto un grande ritorno, soprattutto grazie alla virale T-shirt TOLD YA del film Challengers, ma anche grazie ad Hailey Bieber che ha rivendicato il suo essere una Nepo-Baby (la modella è figlia dell'attore Stephen Baldwin e nipote di Alec Baldwin).

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