Il fenomeno
Invasione delle cicale in Usa (LaPresse)
È cominciata la più imponente invasione di cicale degli ultimi due secoli, e a far discutere, più ancora della quantità – stimata in miliardi – è il rumore. In vaste aree degli Stati Uniti orientali, soprattutto tra Georgia, Tennessee e Illinois, le cicale della cosiddetta “Brood XIX” (attive ogni 13 anni) e della “Brood XIII” (che ricompare ogni 17) sono emerse simultaneamente, dando vita a un assalto acustico senza precedenti. Il loro canto, registrato in alcuni casi oltre i 100 decibel, è paragonabile a quello di una motosega o del traffico urbano più aggressivo.
La ragione è biologica: i maschi “cantano” per attirare le femmine, sfruttando un meccanismo chiamato timballo, una membrana che vibra rapidamente generando il caratteristico ronzio. Un comportamento riproduttivo che, però, trasforma quartieri residenziali in una giungla sonora. Secondo quanto riportato dalla giornalista Brittany Shammas sul “Washington Post”, ci sono persone costrette a dormire con tappi nelle orecchie, mentre alcuni eventi all’aperto – come matrimoni – sono stati modificati o rinviati per via del rumore insostenibile.
Non solo fastidio. Il sito di informazione sanitaria KFF Health News ha raccolto testimonianze di cittadini con disturbi sensoriali, come alcune forme di autismo, per i quali il canto continuo delle cicale può causare crisi d’ansia o ipersensibilità acustica. In alcuni distretti scolastici dell’Indiana sono già partite le prime richieste di interventi per mitigare gli effetti nei pressi di scuole e centri terapeutici.

A rendere il fenomeno ancora più straordinario è la sovrapposizione tra due “brood” cicliche che di norma non emergono insieme. Non accadeva da oltre 220 anni, secondo quanto spiegato dall’entomologo Gene Kritsky, docente al Mount St. Joseph University in Ohio, intervistato dall’agenzia Associated Press. "È come se due orchestre avessero deciso di suonare la stessa sinfonia, ma senza spartito condiviso", ha dichiarato ironicamente.

In mezzo al frastuono, c’è anche chi cerca di trarne vantaggio. Alcuni artisti e musicisti americani hanno già annunciato performance “accompagnate dalle cicale”, mentre su YouTube spopolano le registrazioni ambientali dell’invasione. Tuttavia, resta alta l’attenzione delle autorità sanitarie per i possibili effetti prolungati sul benessere psicofisico della popolazione.

Il picco dell’attività sonora è atteso tra metà giugno e i primi di luglio. Poi le cicale moriranno, lasciando solo le uova nelle cortecce degli alberi e un silenzio post-bellico che, per molti, sarà una benedizione.
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