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Cassette, scandali e silenzi di Stato: la vera storia dietro La rapina perfetta. Quelle foto ‘imbarazzanti’ della famiglia reale

Va in onda su Rai 4 il film con Jason Statham. Ma il mistero resta chiuso a chiave nei caveau dell’Inghilterra. Le ipotesi sul mistero che Buckingham Palace preferirebbe non riaprire

Ambra Costanzi

27 Maggio 2025, 21:22

Cassette, scandali e silenzi di Stato: la vera storia dietro La rapina perfetta.  Quelle foto ‘imbarazzanti’ della famiglia reale

Una storia vera dietro il film La rapina perfetta – The Bank Job

Questa sera, martedì 27 maggio, alle 21.20 su Rai 4, va in onda La rapina perfetta – The Bank Job, piccolo cult del cinema britannico con Jason Statham, diretto da Roger Donaldson. Ma il film, tra i migliori heist-movie degli ultimi vent’anni, non è solo intrattenimento: è il pretesto per riaprire uno dei casi più oscuri (e taciuti) della recente storia inglese. Una rapina clamorosa. Un tunnel sotterraneo. E forse, persino un segreto che riguarda la famiglia reale.

Baker Street, 1971: il colpo (quasi) del secolo

La vicenda reale ha inizio l’11 settembre 1971, quando una banda di ladri scava un tunnel di 12 metri da un negozio di pelletteria affittato apposta, e raggiunge il caveau della filiale della Lloyds Bank al numero 185 di Baker Street, Londra. In quella notte riuscirono a svuotare 268 cassette di sicurezza. Il bottino stimato varia tra 1,25 e 3 milioni di sterline – una cifra enorme per l’epoca – ma gran parte del contenuto non è mai stata ritrovata. Eppure, è ciò che si dice fosse contenuto in quelle cassette ad aver alimentato leggende e censure.

Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui l’Evening Standard in un articolo del 2006, alcune cassette avrebbero contenuto foto compromettenti della principessa Margaret, sorella della regina Elisabetta II. Immagini che la ritraevano in atteggiamenti intimi con personaggi discutibili, tra cui – si dice – John Bindon, attore britannico con legami nel crimine organizzato. Le foto, secondo questa versione, erano conservate dal noto attivista e criminale Michael X, come assicurazione contro procedimenti giudiziari.

I servizi segreti e il mistero della D-Notice

Il film diretto da Donaldson – ispirato liberamente agli eventi – riprende questa teoria e la porta all’estremo: secondo la sceneggiatura, la rapina fu addirittura orchestrata dai servizi segreti britannici (MI5) per recuperare le fotografie compromettenti e salvare la reputazione della monarchia. Una spy-story vera e propria, con i ladri usati come pedine inconsapevoli.

Per anni si è detto che il governo britannico avesse emesso una D-Notice, ovvero una richiesta ai media di non pubblicare dettagli sull’accaduto per motivi di sicurezza nazionale. Tuttavia, secondo quanto riportato nella voce dedicata alla rapina su Wikipedia, il giornalista investigativo Duncan Campbell – uno dei primi a occuparsene – smentì categoricamente l'esistenza di tale ordine. Ciò non impedì che la storia sparisse dai titoli dei giornali nel giro di pochissimi giorni. Un silenzio innaturale, e proprio per questo, sospetto.

Un film che riapre le cassette

La rapina perfetta riesce laddove i documenti classificati falliscono: racconta l’odore della paranoia anni ’70, lo squallore di una Londra pre-Thatcher, e la tensione costante tra potere ufficiale e sottobosco criminale. Jason Statham, sorprendentemente contenuto, interpreta Terry Leather, un ex ladro tirato dentro “il colpo della vita” dalla seducente Martine (Saffron Burrows). Ma il film, come la storia vera, non parla solo di soldi: parla di segreti, di chi li nasconde e di chi viene punito per averli scoperti.

Il mistero resta sotto chiave. Fino al 2071

Secondo quanto riportato ancora da Wikipedia, molti dei documenti ufficiali relativi alla rapina resteranno secretati fino al 2071. Un secolo esatto. Un lasso di tempo che sa più di insabbiamento che di routine archivistica. Che ci sia qualcosa da proteggere?

Nel frattempo, ci resta il film. Un thriller impeccabile, certo, ma anche un invito a porsi una domanda: chi decide cosa possiamo sapere, e cosa no?

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