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Papa Leone XIV sbarca su Instagram. Il primo post (foto LaPresse)
@Pontifex - Pope Leo XIV. Questo è il nome dell'account ufficiale del nuovo Papa su Instagram, e no, non è solo una formalità digitale. È l'inizio di un'operazione di comunicazione globale che ha già il sapore della rivoluzione. Il primo post, una sequenza sobria ma intensa con il messaggio "La pace sia con tutti voi!" , ha subito attirato milioni di visualizzazioni.
Ma cosa significa davvero che Papa Leone XIV sia sbarcato su Instagram nel 2025?
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In un mondo dove i leader comunicano via social più che nei parlamenti, il Papa sceglie il linguaggio visivo per annunciare la sua presenza. Ma lo fa senza filtri, senza provocazioni, senza frasi fatte . Solo immagini forti, silenzi che parlano, e un tono che impone rispetto.
In un feed pieno di influencer che gridano, lui sceglie di sussurrare . E funziona.
La Chiesa ha sempre adottato gli strumenti della modernità per restare presente nel dibattito pubblico. Dalla stampa di Gutenberg, alla radio di Pio XI, fino ai tweet di Benedetto XVI. Con Papa Leone XIV, l'attenzione si sposta sull'immagine come nuovo veicolo di spiritualità.
Nel 2025, Instagram è ormai più di una piattaforma: è uno spazio simbolico dove si forma l'immaginario collettivo.
Non servono balletti, challenge o sponsorizzazioni. Basta una benedizione postata in un momento cruciale. Un gesto immortalato in silenzio. Una mano stretta a un rifugiato. Ogni immagine è un atto teologico.
Papa Leone XIV non cerca like. Ma proprio per questo, li riceve.
Il profilo Instagram del Papa è progettato con attenzione maniacale. Font sobri, palette cromatica coerente, storytelling essenziale. Ogni post non solo comunica: interpreta il tempo presente attraverso una lente spirituale .
E così, mentre noi scorriamo distrattamente, il Pontefice costruisce una narrazione silenziosa ma profonda. Una forma di predicazione che non ha bisogno di parole.
E forse, nell'epoca della confusione digitale, la Chiesa ha trovato un nuovo pulpito. Rettangolare, retroilluminato, e più potente di quanto pensiamo: lo schermo del nostro smartphone.
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