Politica
L'incontro nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni
In occasione della Giornata dell’Europa la prima commissione consiliare ha organizzato per la mattina di venerdì 9 maggio un incontro dal titolo “L'Europa per noi, noi per l'Europa. L'assemblea legislativa incontra gli studenti” che si è tenuto a Perugia nella sede dell'assemblea legislativa. Nella Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni sono intervenuti la presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi, il presidente della Prima commissione consiliare, Francesco Filipponi, la consigliera regionale Maria Grazia Proietti (Pd), il professore di Storia delle relazioni internazionali dell’Università per Stranieri di Perugia, Federico Niglia, ed il professore di Diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Perugia, Giorgio Repetto. A coordinare i lavori Ugo Carlone dell’assemblea legislativa.
Hanno preso parte all’iniziativa anche la vicepresidente dell’assemblea legislativa Bianca Maria Tagliaferri, i consiglieri regionali Luca Simonetti (M5s) e Fabrizio Ricci (Avs). Dopo gli interventi i relatori hanno dialogato con gli studenti del liceo classico Mariotti di Perugia sui temi di attualità del dibattito europeo: difesa, riarmo, intelligenza artificiale, pace e guerra. Nel suo saluto istituzionale la presidente Bistocchi ha sottolineato che “essere europei e sentirci europei ci consente di pensare in grande e di non sentirci soli. L’Umbria è una piccola regione eppure è una regione accogliente, aperta, attrattiva. Abbiamo bisogno di una comunità più grande che tuteli e valorizzi il nostro enorme patrimonio storico, artistico, culturale, paesaggistico. Siamo più forti perché siamo insieme. Ed è quello che è successo il 9 maggio di 75 anni fa, quando il ministro degli Esteri francese, Robert Schuman, propose di mettere in comune la produzione di carbone e di acciaio tra un primo gruppo di Stati europei. Quel progetto divenne realtà ed avrebbe condotto all’Unione europea. Ue che non si ispira solo alla Dichiarazione Schuman, ma anche e soprattutto al Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, che inizialmente si chiamava Per un’Europa libera e unita. Il 9 maggio è tutto questo. Questo 9 maggio si incastona in un momento storico difficile, e proprio per questo il ruolo fondamentale dell’Europa è ancora più evidente. Con tensioni internazionali sempre crescenti, sapere di far parte di un’Unione di Stati democratici europei è l’unica garanzia che abbiamo per affermare i principi per cui l’Europa è nata, e cioè pace e cooperazione, contare di più e affrontare insieme le sfide del presente. L’Europa vi fa sentire sempre a casa, anche fuori dai confini umbri, perché casa è l’Europa. Una casa in cui non conta che lingua parli, che dio preghi, di che colore hai la pelle o come ti vesti: conta solo riconoscersi in quell’Europa libera e unita che ci ha descritto il manifesto di Ventotene”.
Il presidente della Prima commissione, Francesco Filipponi ha spiegato che “l’incontro nasce dalla consapevolezza che è fondamentale avvicinare le istituzioni ai cittadini più giovani, ascoltando le loro voci e discutendo apertamente le sfide cruciali che attendono il nostro continente: dalla difesa comune alla pace, fino alle implicazioni dell'intelligenza artificiale. Vogliamo rendere l'Europa un tema vivo e concreto. La Giornata dell’Europa, che si celebra proprio il 9 maggio, è un momento per riflettere sui valori fondanti dell’Unione Europea: pace, cooperazione e progresso. Ma nel contesto geopolitico attuale la pace non può essere data per scontata. In questo quadro, il tema del riarmo torna al centro del dibattito. Ma il riarmo in chiave europea si differenzia da una corsa agli armamenti. Si parla piuttosto di rafforzare la capacità di difesa comune, ridurre la dipendenza militare da potenze esterne, promuovere un’industria europea della difesa più integrata, per favorire l’innovazione e la competitività. Il riarmo non deve significare militarizzazione, ma difesa dei valori europei: pace, libertà, democrazia. In un mondo sempre più complesso e tecnologico, l’Europa ha il dovere di dotarsi degli strumenti per proteggere i suoi cittadini, senza mai perdere di vista la dimensione etica, umana e cooperativa della sicurezza. Non a caso ieri le prime parole del nuovo Papa sono state ‘la pace sia con voi’. La pace è alla base del processo di fondazione europea, ma è anche fondativa del cristianesimo”.
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