Il fenomeno
Preparativi per il conclave. In Inghilterra si scommette su chi sarà il successore di Bergoglio (foto LaPresse)
La scena è ormai familiare agli appassionati di scommesse britannici. Accanto ai tabelloni delle elezioni politiche, dei vincitori di Wimbledon o del prossimo premio Oscar, campeggiano quote molto più solenni: chi sarà il prossimo Papa? Il Conclave 2025 non ha ancora alzato il sipario, ma i bookmaker - soprattutto nel Regno Unito - hanno già trasformato uno dei riti più antichi e misteriosi del cristianesimo in una corsa a premi.
Mentre i cardinali si preparano a votare sotto il Giudizio Universale della Cappella Sistina, a Londra le agenzie di scommesse come Ladbrokes e William Hill rilanciano con le loro previsioni. Un fenomeno che può far sorridere o scandalizzare, ma che dice molto sulla trasformazione culturale della fede: anche il sacro, oggi, deve sottostare alla logica delle probabilità.
Secondo Infobetting e Il Sussidiario (3 maggio 2025), il grande favorito è Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, quotato tra 2.50 e 4.10. Le sue probabilità, per chi ama le percentuali, vanno dal 28% al 35%. Parolin non è solo il candidato della continuità, ma anche il simbolo di un equilibrio geopolitico che piace a molti cardinali elettori: italiano, diplomatico, con ottimi rapporti a Washington e Pechino.
A seguire, Luis Antonio Tagle, cardinale filippino, amatissimo da chi spera in una Chiesa più globale. Le sue quote vanno da 3.00 a 5.80. Poi c’è Matteo Zuppi (6.00 – 9.60), figura di spicco del cattolicesimo sociale italiano, e Peter Turkson (6.00 – 8.00), che rappresenta l’idea, affascinante ma mai concretizzata, di un Papa africano.
Non manca Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme (quota tra 7.50 e 8.20), e qualche outsider come Peter Erdo (10.00 – 15.50) e il guineano Robert Sarah, il cui nome circola tra i conservatori (anche se le sue quote spaziano fino a 24.00, segnale che i bookmaker lo vedono molto indietro).
Che senso ha tutto questo? Non si tratta solo di gioco. È il riflesso di un mondo che vuole prevedere tutto. Persino lo Spirito Santo. Sky TG24 ha osservato come le quote spesso seguano più le mode mediatiche che i veri movimenti all’interno del Collegio cardinalizio. Ma questo non frena scommettitori e curiosi.
Addirittura, c’è chi non si limita ai nomi. Le scommesse coprono anche la nazionalità del futuro Papa (al 60% si prevede che provenga da un Paese mai rappresentato, secondo Il Sussidiario) e perfino il nome papale scelto. “Francesco II” è il favorito, seguito da “Giovanni Paolo” e “Benedetto”.
Nel nostro Paese, le scommesse sul Papa sono vietate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ma l’italica creatività non si è fatta attendere. È nato il Fantapapa, gioco gratuito online in stile Fantacalcio. Gli utenti selezionano una squadra di cardinali e guadagnano punti in base alla loro visibilità mediatica e, ovviamente, all’eventuale elezione. Nel 2025, i partecipanti hanno superato quota 60.000 secondo Reuters.
Nel 2005, pochi credevano che Joseph Ratzinger sarebbe diventato Papa Benedetto XVI, nonostante fosse uno dei più quotati. Nel 2013, Jorge Mario Bergoglio era un outsider: le sue quote superavano 20.00 prima della famosa fumata bianca. Eppure, i bookmaker avevano colto alcuni segnali importanti, spesso prima dei giornalisti.
Più che una mancanza di rispetto, questa corsa alle scommesse rivela un tratto del nostro tempo: anche i riti religiosi più antichi devono essere tradotti in numeri, pronostici, ranking. Il fedele moderno vuole partecipare, commentare, prevedere. Il Conclave diventa, volente o nolente, uno spettacolo globale. Dove il fumo della Sistina si mescola ai fumi delle agenzie di scommesse.
Come ha detto un analista di Ladbrokes alla BBC, con un’ironia tagliente:
"Non sappiamo chi guiderà il gregge. Ma sappiamo chi guida le quote."
E mentre il comignolo della Sistina si prepara a parlare con il suo linguaggio antico - bianco o nero - il mondo moderno ha già detto la sua, con numeri, previsioni e un pizzico di profano.
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