IL CASO
Annamaria Franzoni e il delitto di Cogne
Il delitto di Cogne è un caso di omicidio che ha scosso profondamente l'Italia il 30 gennaio 2002. Quel giorno, nella tranquilla frazione di Montroz, in Valle d'Aosta, il piccolo Samuele Lorenzi, di soli tre anni, perse la vita in circostanze tragiche e misteriose. La madre, Annamaria Franzoni, fu identificata come la principale indiziata e successivamente condannata per l'omicidio.
La mattina del 30 gennaio 2002, Annamaria Franzoni chiamò il 118 e il medico di famiglia, Ada Satragni, segnalando che suo figlio Samuele stava "vomitando sangue" nel suo letto. Tuttavia, le indagini rivelarono che il bambino era stato colpito alla testa con un oggetto contundente per ben 17 volte, escludendo qualsiasi causa naturale come un aneurisma cerebrale, ipotesi inizialmente avanzata dalla dottoressa Satragni.
Delitto di Cogne, la casa dei Lorenzi, foto del 2005
Le prove raccolte, tra cui tracce di sangue e materia cerebrale sul pigiama e sulle ciabatte di Annamaria Franzoni, supportarono la tesi che l'omicidio fosse stato commesso da lei stessa prima di uscire per accompagnare l'altro figlio alla fermata del pullman. Non furono trovate tracce di effrazione o di un terzo individuo in casa, rafforzando l'ipotesi dell'accusa.
Annamaria Franzoni fu condannata in via definitiva nel 2008 a 16 anni di reclusione per l'omicidio del figlio. Tuttavia, grazie all'indulto e alla buona condotta, la pena fu ridotta a 10 anni. Ha scontato sei anni in carcere e meno di cinque in detenzione domiciliare.
Annamaria Franzoni durante il funerale del figlio Samuele Lorenzi nel 2002
Dopo aver scontato la sua pena, Annamaria Franzoni è stata rilasciata e oggi vive libera. Nonostante la sua liberazione, il caso del delitto di Cogne continua a suscitare molte domande e misteri. Franzoni ha mantenuto un profilo basso e non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche significative sulla sua vita attuale o sulle circostanze dell'omicidio.
La sua storia è stata oggetto di numerose analisi criminologiche e psicologiche, che hanno cercato di comprendere le motivazioni dietro un atto così tragico e incomprensibile. Tuttavia, le vere ragioni che hanno spinto Annamaria Franzoni a commettere il delitto rimangono ancora avvolte nel mistero
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