L'intervista
Il camion della Pasta Ponte realizzato in scala
Dalla sua attività nel settore dei veicoli industriali ha tratto le giuste conoscenze professionali che hanno portato un hobby a diventare qualcosa di importante e molto ricercata. Andrea Burchiella di Ponte San Giovanni da 15 anni trascorre il tempo libero nel garage della sua abitazione trasformato in laboratorio da dove escono modelli in scala 1/24 di veicoli industriali, auto sportive, moto da corsa.
Quando e come è nata questa passione?
Sin da ragazzo ho avuto la passione e l’attitudine di riprodurre qualcosa, ma avevo solo il desiderio, l’idea, senza rendermi conto di come e con che cosa realizzare un modello. Il primo veicolo realizzato fu uno Scania 143 del 1987, un grosso camion da trasporto, lo portai in ufficio per farlo vedere ai colleghi, ma un cliente rimase stupefatto del modello e della precisione di tutti i componenti e alla fine, visto il suo interesse glielo ho ceduto convinto che lo avrebbe conservato con la stessa cura di chi aveva realizzato quel gioiello.
Quali sono le attrezzature che adopera?
Micro pinzette, bisturi da chirurgia, utensili da tagli di precisione, mini frese, mini trapani, fiammelle a bassa temperatura, saldatore, pistola a colla calda.
Il lavoro come procede?
Per prima cosa si sceglie il modello, si prendono tutte le misure e poi si riducono in scala, si fanno le parti sagomate in plastica oppure alcune basi, alcuni componenti già pronti da montare li acquisto da un’azienda di modellismo. C’è un mercato di questi modelli, ci sono raduni e c’è gente che vuole in casa o in ufficio il modello di camion con cui ha lavorato e lo tiene caro come un prezioso rolex. E nella cabina del mezzo ci vuole le coperte, la bottiglietta in miniatura, il baracchino che i camionisti usano per comunicare tra loro.
Chi sono i suoi “clienti”?
Aziende costruttrici, padroncini, autisti, gente insomma innamorata del proprio lavoro e del mezzo utilizzato per anni in migliaia di chilometri sulle strade italiane e del mondo. I camion, i mezzi pesanti, le autobotti hanno attirato sempre la mia passione e il mio impegno e mi sono specializzato in questo settore. Soddisfatto ovviamente anche dell’unico modellino, e rimane tale, della mitica Lancia Martini del campione di rally Miki Biasion con cofani e sportelli aperti per vedere le caratteristiche interne della vettura. E poi le moto di cui ho un recente e commovente ricordo: la consegna a un giovane che in memoria del nonno ha voluto la riproduzione in scala 1/8 di una moto Honda750 posseduta dal nonno e ancora in garage. Dal 18 ottobre dello scorso anno il ragazzo conserva, racchiuso in una teca, il modellino della moto su cui il nonno lo aveva portato più volte a spasso sul sellino posteriore. Un vero e proprio atto di amore nei confronti di una persona che non c’è più e che io conoscevo.
Accetta tutte le richieste?
Non ci sono difficoltà insuperabili, ma a seconda del modello da riprodurre, qualcuno è più laborioso di altri. Fino ad ora sono riuscito sempre a soddisfare ogni richiesta.
Il suo ultimo lavoro?
Un modellino legato a un’azienda storica di Ponte San Giovanni: la “Pasta Ponte”. Ho impiegato un mese per fare e assemblare i 340 pezzi di un camion Iveco Turbostar 190.42 del 1988 appartenuto a un “padroncino” che lavorava per la Mignini. Soltanto la cabina del camion è composta da 35 pezzi, riproducendo con resine possidiche e plastica ogni particolare: motore, organi di trasmissione, fari, volante, targa, ruote con i segni dell’usura dei copertoni e addirittura la riproduzione, sempre in scala 1/24, di documenti cartacei di trasporto appoggiati, come nella realtà, sul cruscotto della cabina dotata di cuccetta di riposo con cuscini, coperte, sedili in pelle. Un vero e proprio gioiello.
Ha avuto anche riconoscimenti?
Ho vinto il 1° premio di un concorso di modellismo di veicoli industriali pesanti con il modello di un camion abbandonato in una discarica con vetri e specchietti rotti, segni di ruggine e di fango e altre magagne dovute all’abbandono e alle intemperie.
Il futuro del suo lavoro, della sua passione?
Sto pensando di realizzare in gesso, stucco e finta pietra, riproduzioni di piccole abitazioni da appendere al muro o come soprammobile.
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