L'ADDIO
Emilie Dequenne al Festival di Cannes 2023
Chi era Émilie Dequenne, l'attrice belga morta a 43 anni dopo una lunga battaglia contro un raro tumore della ghiandola surrenale. Si è spenta nella serata di domenica 16 marzo all'ospedale Gustave Roussy di Villejuif, nella regione di Parigi. Aveva annunciato di soffrire di carcinoma adrenocorticale nell'ottobre 2023, malattia che l'ha tenuta lontana dai riflettori dei set cinematografici. L'ultimo ruolo sul grande schermo è stato quello nel film Close, pellicola vincitrice del Grand Prix Speciale della Giuria al 75esimo Festival di Cannes e candidata al Premio Oscar al miglior film internazionale.
Nel maggio 2024, Émilie Dequenne è apparsa sul red carpet del Festival di Cannes per celebrare il 25° anniversario del film Rosetta e per presentare il suo ultimo film, Survivre, in cui non ha recitato ma ha partecipato come produttrice o in un ruolo diverso non specificato.
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Come riportato dall'agenzia Adnkronos, in un articolo a firma di Paolo Martini, Emilie ha parlato della malattia nel programma Sept à huit della televisione francese TF1, il 1 dicembre 2024. L'attrice ha rivelato la sua tristezza per l'implacabilità della malattia, soffermandosi anche sulla trentina di farmaci che doveva ingerire ogni giorno: "In fondo, so per certo che non vivrò così a lungo come pensavo. (...) Ho solo 43 anni. Ho sempre sognato di vivere almeno fino a 80 anni e di addormentarmi per sempre. È quello che chiedo". Nello scorso febbraio sui social aveva scritto "Che lotta dura! E non si sceglie..." in occasione della Giornata mondiale contro il cancro.
Nata a Belœil, comune belga situato nella provincia vallona dell'Hainaut, il 29 agosto 1981, Émilie Dequenne è stata una giovanissima attrice-rivelazione, vincitrice del Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes 1999 per il suo ruolo in Rosetta diretti da Jean-Pierre e Luc Dardenne. Nel suo esordio cinematografico, ha ottenuto un riconoscimento importante, insignita del Chicago Film Critics Association Award come attrice più promettente. Contestualmente, ha ricevuto il prestigioso Joseph Plateau Award, che l'ha consacrata come miglior attrice belga. Ambientato alla periferia di Bruxelles, il film racconta la storia di Rosetta che vive con la madre in una bidonville insieme alla madre alcolizzata che si prostituisce per una bottiglia. Da allora la sua carriera ha registrato altri 60 ruoli tra piccolo e grande schermo.
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Nel 2001 recitò ne Il patto dei lupi di Christophe Gans, aggiudicandosi per l'interpretazione il premio come miglior nuova attrice al Cabourg Romantic Film Festival. Tra gli altri suoi film figurano Il ponte di San Luis Rey (2004) di Mary McGuckian; La fille du Rer (2009) di André Téchiné; À perdre la raison (2012) di Joachim Lafosse, che le ha fatto guadagnare un altro premio al Festival di Cannes nella sezione Un certain regard; Les choses qu'on dit, les choses qu'on fait (2020) di Emmanuel Mouret per cui ha vinto il César come miglior attrice non protagonista nel 2021. Per tre volte ha vinto il Premio Magritte come miglior attrice nel 2013 per À perdre la raison di Joachim Lafosse, nel 2015 per Sarà il mio tipo? di Lucas Belvaux e nel 2018 per A casa nostra ancora di Belvaux.
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