IL CASO
Il nuovo appuntamento con Detectives - Casi risolti e irrisolti vede protagonista La storia di Rosalia Molin e Paola Costantini, dette le Buranelle, scomparse il 27 ottobre 1991. A raccontare la loro storia, nel segmento finale del programma di Giuseppe Rinaldi, ci sarà Patrizia Molin, sorella di Rosalia e nipote di Paola.
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È l'ottobre 1991 nell'isola di Burano, nella laguna di Venezia. Rosalia Molin, 25 anni, si è da poco lasciata con il fidanzato Nicola Alessandro, un 30enne di origine siciliana descritto come violento e possessivo. Dopo la rottura, la giovane inizia a frequentare un suo coetaneo di Udine. Il 27 ottobre, insieme a sua zia Paola, 29 anni, decide di andare al cinema di Treporti.
Sbarcano insieme al fratello minore di Rosalia, Nicola Molin - che era diretto a lavoro in una pizzeria di Ca Savio - alle 17.40. Tuttavia, appena recuperata la loro auto, una Fiat 126 che era parcheggiata nel vaporetto, si rendono conto che una ruota era stata manomessa. Proprio in quel momento appare l'ex di Rosalia, Nicola, insieme a un amico, che propongono alle ragazze un passaggio. Mentre Paola e Rosalia rifiutano, il fratello decide di andare con loro.
Alle 19.45, le due prendono un taxi in direzione Ca Savio. Da quel momento si perdono le tracce. La stessa sera, di ritorno dal lavoro, il fratello di Rosalia incontra nuovamente Nicola, che nel frattempo aveva cambiato gli indumenti che indossava qualche ora prima.
Le indagini nei primi mesi non portano a nulla di concreto. Viene ritrovato solamente il portafoglio di Paola, catturato da una rete da pesca. Alcuni anni dopo la scomparsa viene indagato per omicidio e occultamento di cadavere l'ex fidanzato di Rosalia, Nicola Alessandro. Il 30enne racconta, tuttavia, che quella sera l'aveva passata a casa del fratello Guido, militare del reggimento Lagunari di Venezia.
Contro l'alibi di Alessandro si espone la proprietaria dello stabile dove il ragazzo abitava, che racconta di aver visto l'auto dell'amico di Nicola sotto casa con dentro Rosalia, l'amico, lo stesso Alessandro e Matteo Spinelli, militare del reggimento Lagunari. La donna racconta di aver sentito delle urla intorno alle 22.30, e di aver visto Paola inseguita da Alessandro. Inoltre, nell'auto dell'uomo viene ritrovato lo svitabulloni, con il quale avrebbe manomesso la ruota della Fiat 126 delle ragazze.
A sostegno di questa testimonianza, arrivano altre fonti che sostengono che quella sera le due ragazze furono portate nel camping militare di Punta Sabbioni e sepolte sotto il cemento.
Secondo le ricostruzioni, Alessandro e suoi amici, avrebbero portato le due ragazze in un campeggio a Ca'Vio, per abusare di loro. Per ridurre al silenzio Rosalia, uno dei ragazzi presenti quella sera le avrebbe puntato una pistola contro, dalla quale sarebbe partito un colpo accidentale. Dopo l'incidente, ai tre non restava altro che uccidere anche Paola. Secondo i testimoni, i loro corpi sarebbero stati seppelliti sotto la lavanderia, nel camping di Punta Sabbioni, in un cantiere: "Le hanno messe nelle fondamenta e hanno costruito sopra una città" - ha raccontato uno dei testimoni.
Tuttavia, nonostante le testimonianze, l'indagine è stata definitivamente archiviata nel 2021, senza esito.
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