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IL GIALLO

Quarto Grado torna sul drammatico caso di Saman Abbas: la storia dell'omicidio di Novellino

Ilaria Albanesi

28 Febbraio 2025, 19:17

Quarto Grado torna sul drammatico caso di Saman Abbas: la storia dell'omicidio di Novellino

Al centro della puntata di Quarto Grado di questa sera, venerdì 28 febbraio, il caso di Saman Abbas: per la sua morte sono stati condannati all’ergastolo, in primo grado, i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, e a 14 anni di reclusione lo zio Danish Hasnain. Ieri è iniziato il processo d’Appello, anche per i due cugini della ragazza, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, già assolti in primo grado.

 

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Nata il 18 dicembre 2002 in Pakistan, si trasferisce, insieme alla sua famiglia, nella piccola città di Novellara in Emilia Romagna nel 2016. Agli inizi dei 2020 conosce, tramite il social Tiktok, quello che poi sarebbe diventato il suo fidanzato, Saquib Ayub. Tuttavia, presto la sua famiglia la costringe a legarsi a suo cugino, residente in Pakistan, forzandola verso un matrimonio combinato. Secondo quanto raccontato dal fidanzato, Saman era spesso costretta a rimanere a casa, con il permesso di utilizzare il telefono per una sola ora al giorno. Inoltre, Saman era anche vittima di violenza da parte del padre, che era spesso ubriaco e la aggrediva per non farla andare a scuola.

Per queste ragioni, la giovane ragazza avrebbe tentato il suicidio nel marzo 2020, e avrebbe provato a fuggire in Belgio il giugno dello stesso anno. Nel novembre 2020 ha cercato di chiedere aiuto ai servizi sociali per fermare le nozze con il cugino in Pakistan, programmate, contro la sua volontà, per il 22 dicembre. Saman viene trasferita in una comunità minorile, nella quale rimarrà per cinque mesi fino all'11 aprile 2021, giorno in cui decide di tornare a casa per recuperare i suoi documenti, in modo tale da potersi sposare con il fidanzato e cambiare definitivamente vita.

Durante quest'ultima visita, i genitori si rifiutano di riconsegnare i documenti alla giovane la quale decide di sporgere un'altra denuncia nei loro confronti il 22 aprile 2021, ultima volta in cui viene vista pubblicamente prima di sparire il primo maggio.

L'omicidio

Il 29 aprile 2021, tre uomini, successivamente riconosciuti come lo zio e i cugini di Saman, vengono ripresi da delle telecamere di sorveglianza mentre si stavano dirigendo verso i campi, muniti di attrezzi di lavoro. Il giorno successivo, la giovane ragazza scrive al fidanzato Saquib di aver sentito una conversazione telefonica tra i genitori e lo zio materno dove dicevano che volevano ammazzare qualcuno.

Secondo quanto testimoniato dal fidanzato, la diciottenne veniva costantemente minacciata dallo zio e dai cugini. Lo stesso giorno, Saman invia a Saquib una foto dove appare con un livido sulla guancia, accusando il cugino di averla picchiata dopo aver saputo che aveva ancora rapporti fuori dal matrimonio. Infine avrebbe chiesto al fidanzato di allertare la polizia qualora non si fosse fatta sentire per più di 48 ore. L'ultimo messaggio viene inviato alle 23:30.

Saman avrebbe avuto in quelle ore una violenta discussione con il padre e la madre, in cui sarebbe intervenuto lo zio Danish. Il fratello minore della diciottenne, svegliato dalle forti grida, ha raccontato che la ragione della lite sarebbe stata l'intenzione, da parte di Saman, di scappare dopo che i genitori le avevano restituito i documenti.

Da quel momento in poi le telecamere di sicurezza hanno ricoperto un ruolo chiave nel seguito della vicenda; Saman viene ripresa alle 00:10 del 1º maggio con uno zaino in spalla, mentre si dirige con i genitori verso le serre. Lei e la madre scompaiono nel buio per 90 secondi, mentre il padre rimane in attesa. Al ritorno della madre, Saman non è con lei. Secondo le indagini dei Carabinieri, in questo frangente Saman sarebbe stata consegnata allo zio e ai due cugini, i quali, nei momenti successivi, l'avrebbero uccisa  facendo sparire il cadavere. Nella mattina del 1º maggio, i coniugi sono stati visti per l'ultima volta nei filmati di sorveglianza all'aeroporto di Milano, in viaggio verso il Pakistan.

Le indagini

In seguito alle numerose denunce sporte da Saman alla famiglia, il 5 maggio 2021 i carabinieri di Novellara si sono presentati, con un mandato di perquisizione, presso la dimora della 18enne. Tuttavia, al loro arrivo, non furono trovati né i genitori né la stessa Saman, gli unici presenti erano il fratello minore e lo zio. I due raccontano alla polizia che Saman e i coniugi erano tornati in Pakistan per assistere a un parente malato.

Emergono, però, delle incongruenze tra le dichiarazioni dei due; lo zio ha affermato che la ragazza si era allontanata da casa alle 17 del 30 aprile, mentre il fratello ha riferito che ciò era avvenuto alle 22. Viene aperto, per questo motivo, un fascicolo per sequestro di persona e viene contattato il ragazzo di Saman, che racconta delle preoccupazioni della ragazza verso le violenze dei familiari. 

Il 9 maggio, zio e fratello vengono fermati al confine con la Francia sprovvisti di documenti, con l'invito di presentarsi in procura il giorno successivo. Il minore, messo al sicuro in una struttura protetta, racconta agli inquirenti che la sorella sarebbe stata strangolata e uccisa dallo zio Danish, insieme ai cugini. Il capo di imputazione viene, a questo punto, modificato dal GIP in omicidio.

Uno dei cugini di Saman viene arrestato il 30 maggio. Dopo mesi di incertezza sul caso, il 22 settembre 2021, lo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, viene arrestato in un appartamento nella periferia di Parigi. Il seguente 14 febbraio 2022, viene annunciato l'arresto del secondo cugino della vittima, trovato in un appartamento nel centro di Barcellona.

Il 19 novembre è stato reso noto il ritrovamento del cadavere da parte dei carabinieri all'interno di un vecchio casolare abbandonato, non molto distante dalla casa della famiglia Abbas. Il 27 novembre, il corpo è stato recuperato dalla fossa e portato a Milano per effettuare un'autopsia che ha confermato, il 4 gennaio 2023, che il cadavere trovato a Novellara apparteneva alla ragazza. L'autopsia ha anche rivelato una frattura al collo, che avvalorerebbe la tesi dello strangolamento.

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