Arte
Oscar Piattella è tra i grandi protagonisti del rinnovamento artistico italiano
Il genio di Oscar Piattella conquista Bologna nei giorni di Art City. Fino all’8 marzo “tre mostre in una” dedicate al grande artista marchigiano, profondamente legato a Gubbio, dove ha spesso lavorato fino agli ultimi giorni della sua vita. Si inizia nella Cappella di Santa Maria dei Bulgari della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio con “I muri”, 8 opere che vanno dal 1958 al 1986, si prosegue (8 febbraio) con “I segni del Cosmo” nella sede di PwC Italia e “Magnetismo architetturale” alla Galleria Stefano Forni, in piazza Cavour. I Muri non sono solo quelli di difesa che cingevano le città o quelli pieni di sangue del dopoguerra, ma anche e soprattutto quelli ideologici e politici contro la libertà come il Muro di Berlino tema centrale nella vena artistica di Piattella. Proiettati nella Cappella di Santa Maria (bombardata durante la guerra, scelta non certo casuale), accanto agli affreschi della Vergine di Bartolomeo Cesi, acquisiscono una forza scenografica senza paragoni e di particolare effetto suggestivo. I Segni del Cosmo riguardano, invece, l’ultima parte della sua attività (2015-2020), mentre in Magnetismo architetturale ci sono 14 opere esposte (1957-2012). Un percorso antologico articolato su più sedi, promosso dall’Archivio Oscar Piattella del presidente Fernando Barbetti con il patrocinio di do ut do e in collaborazione con la Biblioteca dell’Archiginnasio. Oscar Piattella, morto nel 2013 a 90 anni, è considerato uno dei grandi protagonisti del rinnovamento artistico italiano degli anni ’50, insieme ad altre personalità quali Arnaldo e Giò Pomodoro, Giuliano Vangi, Loreno Sguanci e Nanni Valentini.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy