IL CASO
Stasera a Quarto grado si tornerà a parlare del misterioso caso di Liliana Resinovich, la donna scomparsa nel dicembre 2021 e della le indagini non hanno mai portato a una risposta. Nel febbraio scorso è stato riesumato il corpo per svolgere ulteriori analisi, al fine di cercare di risolvere tutti i misteri intorno alla morte della pensionata di Trieste. Il contenuto della perizia medico-legale sarà reso noto entro il 15 dicembre dalle autorità.
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La scomparsa. Liliana Resinovich scompare a Trieste la mattina del 4 dicembre 2021. Secondo quanto riportato dal marito, quel giorno Liliana era uscita di casa intorno alle 8.00 per raggiungere l'abitazione nella quale lavorava come domestica. Da quel momento si perdono le tracce. I due cellulari della donna vengono ritrovati in casa.
Escono le prime testimonianze, da parte di amici e parenti che smentiscono la visione della coppia unita, quella composta da Liliana e il marito Sebastiano Visintin, data dal marito. Secondo persone vicine ai due, il rapporto era mai arrivato al capolinea. A questi si affiancano racconti di testimoni oculari che avrebbero visto la donna di fronte a casa nella mattina della sua scomparsa, mentre un residente in zona riporta di aver sentito una coppia litigare.
Tra tutte le testimonianze spicca quello di un amico di Liliana, Claudio, colui che Liliana doveva incontrare quella mattina e l'ultima chiamata partita alle 8.22 dal suo cellulare. L'uomo racconta di un rapporto tra la donna e Visintin deteriorato nel tempo e della volontà di Liliana di lasciarlo.
Claudio Sterpino, 83 anni, si professa amico di Liliana da oltre quarant'anni e, secondo le sue parole, tra due c'era stata anche una storia d'amore, tanto che la ragione della rottura tra la donna e il marito era per l'amore tra Sterpino e Resinovich.
Il ritrovamento del corpo. Il 5 gennaio 2022, 21 giorni dopo la sua scomparsa, è stato rinvenuto un cadavere a Trieste in una zona boschiva vicina all'ex ospedale psichiatrico San Giovanni, zona nello stesso rione in cui abita Liliana Resinovich. Il corpo, appartenente a una donna, era stato occultato con due sacchi neri intorno alla testa, stretti alla gola. L'11 gennaio il fratello della donna conferma che il corpo ritrovato è quello di Liliana Resinovich.
Omicidio o suicidio. Dall'autopsia emerge che la donna è morta per scompenso cardiaco dato da soffocamento, probabilmente causato dai sacchi legati intorno alla testa. Vicino al cadavere era stata rinvenuta una borsa completamente vuota. Seppur possa sembrare una modalità anomala, comincia a prendere campo l'ipotesi di suicidio, dal momento che il corpo della donna, dalle prime notizie, non presentava segni di violenza sul corpo. Per avvalorare questa tesi si deve ipotizzare la sussistenza di un profondo disagio emotivo che, però, viene escluso da amici e parenti.
Sul cordino che stringeva le buste che si trovavano intorno al collo di Liliana, viene rinvenuto il Dna di Liliana insieme a un Dna maschile che non appartiene, però né al marito né al presunto amante. Questo rafforza la tesi di suicidio, il dna della donna è quello più nitido e rilevante, infatti, rispetto a quello dell'uomo, come se Liliana avesse stretto il cordino con lo scopo di suicidarsi.
La svolta nel caso. Nell'agosto 2022 i consulenti della procura annunciano che, secondo loro, la donna si è suicidata. Nella bozza della relazione di 50 pagine gli esperti hanno messo nero su bianco i risultati dell'autopsia e degli esami tossicologici, e da questo la pista suicidaria ha preso forma, in quanto non risulterebbero coinvolgimenti di terzi.
La richiesta di archiviazione. Dopo la richiesta della procura di archiviare il caso, sia il fratello di Liliana che il marito si esprimono conto l'ipotesi di suicidio che sembrava chiudere definitivamente il cerchio. Il 5 giugno 2023, in un'udienza alla camera di consiglio a porte chiuse, il gip ha rigettato la richiesta di archiviazione. Le motivazioni sono i numerosi misteri e la mancanza di indagati che la prima indagine aveva lasciato, punti scuri che devono essere chiariti con questa nuova indagine. Nelle venticinque richieste del gip, in primo luogo si chiede una nuova autopsia e, se necessario, la riesumazione del corpo di Liliana.
Gli interrogativi da sciogliere. Nonostante numerose perizie e analisi condotte sul cadavere e su vari reperti, non è stato possibile determinare né il luogo in cui la donna si trovasse tra la sua scomparsa e il ritrovamento del corpo, né se sia stata vittima di un omicidio e, in tal caso, da chi. Gli ulteriori accertamenti che la nuova fase investigativa deve fare includono l'analisi di tutti gli account digitali di Liliana, la verifica delle celle telefoniche nella zona del ritrovamento e l'analisi del traffico telefonico. Inoltre, si prevede di esaminare i dispositivi e gli account delle persone vicine alla vittima, in particolare quelli del marito Sebastiano Visintin e di Claudio Sterpin. Il gip ha anche richiesto un confronto tra i profili DNA rinvenuti su alcuni reperti e quelli di diverse persone coinvolte nelle indagini. Saranno effettuati esami comparativi tra un'impronta guantata trovata sui sacchi in cui era avvolto il cadavere e i guanti utilizzati dagli operatori per escludere l'intervento di terzi. Inoltre, si prevede di confrontare questa impronta con un guanto rinvenuto nelle vicinanze del corpo. Tra le nuove misure suggerite dal gip c'è anche la possibilità di una consulenza medico-legale aggiuntiva, che potrebbe comportare la riesumazione del corpo di Liliana per approfondire ulteriormente alcuni aspetti, come le lesioni riscontrate sul cadavere. Queste lesioni potrebbero indicare un intervento violento da parte di terzi, aprendo così a nuove ipotesi riguardo alla causa della morte della donna.
La riesumazione del corpo. Il 13 febbraio 2024 il corpo di Liliana viene riesumato per essere nuovamente analizzato e non lasciare nulla al caso.
Dalla seconda autopsia risultano novità nel caso, a partire da una lieve frattura alla vertebra toracica, una lesione che si va ad aggiungere alle altre ferite sul corpo della donna. Sarebbero state trovate sul corpo nuove lesioni causate da una terza persona, elemento che costituirebbe una svolta importante nelle indagini. Il contenuto della perizia medico-legale sarà reso noto il 15 dicembre dalle autorità e l'ipotesi più accreditata, ora, è quella di omicidio.
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