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Proserpina e le altre, la violenza sulle donne rappresentata nell'arte. Il documentario in prima tv su La7. Dai capolavori antichi alle provocazioni di oggi

Le opere hanno contribuito a perpetuare nel tempo stereotipi e pratiche di sopraffazione, spesso mascherate da bellezza e estetica

Julie Mary Marini

25 Novembre 2024, 18:55

Proserpina

Proserpina e le altre, documentario su La7

Proserpina e le altre. Nella serata della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, stasera lunedì 25 novembre La7 propone in prima visione il documentario realizzato da Mariangela Barbanente con la collaborazione di Consuelo Lollobrigida e prodotto da GA&A Productions. Inizio alle 23.30 per il documentario che affronta il tema della violenza contro le donne, analizzando come questa sia stata rappresentata nella storia dell’arte, della letteratura, del cinema e della televisione. Un viaggio che va dai capolavori antichi alle provocazioni dell'arte contemporanea, l'opera invita a riflettere sulle rappresentazioni culturali che hanno contribuito a perpetuare stereotipi e pratiche di sopraffazione, spesso mascherate da bellezza e estetica.


Il ratto di Proserpina

Proserpina e le altre intreccia storia dell’arte, analisi socioculturale e testimonianze di esperti internazionali, ripercorrendo secoli di rappresentazioni artistiche che hanno codificato la violenza sulle donne come elemento accettabile o addirittura erotico. Si esaminano opere iconiche che ritraggono figure femminili violate o sottomesse, da Proserpina a Lucrezia e Susanna. In questo contesto, l’arte non solo riflette il contesto sociale ma contribuisce anche a costruire una narrazione in cui il corpo femminile è oggettivato.

Il documentario non trascura il contributo delle grandi artiste donne, come Artemisia Gentileschi, che ha rappresentato con coraggio la brutalità della violenza subita, e Frida Kahlo, la cui arte trasforma il dolore in opere di intensa forza emotiva. Si arriva infine a considerare le provocazioni delle artiste contemporanee come Marina Abramović e Ana Mendieta, che utilizzano l'arte per denunciare e sensibilizzare su queste tematiche. Non si tratta di puntare il dito contro singoli artisti o movimenti; piuttosto, Proserpina e le altre mira a fornire strumenti per riconoscere la violenza in tutte le sue forme. L’arte può diventare un mezzo educativo per promuovere consapevolezza e contribuire a un cambiamento culturale. Il documentario esplora anche come l’arte possa trasformare il sentimento collettivo. Artisti contemporanei stanno riscrivendo il linguaggio visivo per dare voce a nuove narrazioni che rifiutano la violenza e promuovono l’uguaglianza

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