TELEVISIONE
Nuovo appuntamento con Le Iene presentano: Inside. Lo spinoff del programma creato da Davide Parenti inizierà giovedì 31 ottobre alle 21.53, su Italia 1 e, come da format, sarà dedicato all'approfondimento delle vecchie inchieste.
Nella puntata di giovedì 31 ottobre si esploreranno due vecchi casi che hanno sconvolto l'Italia: la vicenda del conduttore Enzo Tortora e l'omicidio delle bambine di Ponticelli. Due episodi che hanno fatto riflettere sulle possibili falle del sistema giudiziario tricolore, con i conseguenti impatti che questi errori possono avere sulle vite delle persone coinvolte. Ma cosa hanno rappresentato questi due casi?
Il caso Tortora. Il 17 giugno 1983, Enzo Tortora venne arrestato perché accusato da un pentito di appartenere alla nuova camorra organizzata, e alla fine saranno diciannove i pentiti che lo additarono come tale. Oggi si è scoperto che l'arresto di Enzo Tortora sarebbe avvenuto per un errore di trascrizione del cognome. Giulio Golia racconterà un caso di malagiustizia che ha sconvolto il Paese. Enzo Tortora è considerato uno dei padri della televisione in Italia. Dal 1977 fino al caso che lo ha visto protagonista, Tortora era il garbato conduttore che con l'asta del suo occhialino dirigeva un programma pieno di personaggi presi dalla società civile: Portobello. Dopo essere stato arrestato dai carabinieri, Tortora venne incarcerato per 7 mesi, per poi essere condannato nel 1985 a 10 anni di reclusione. Presto le accuse si rivelarono clamorosamente false: l'unica presunta prova consisteva in un'agendina, trovata nell'abitazione di un camorrista, in cui gli inquirenti avevano identificato il nome di Tortora, con a fianco un numero di telefono.
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Dopo una perizia calligrafica, il nome risultò non essere quello del presentatore, ma quello di un tale Tortona. E nemmeno il recapito telefonico apparteneva al giornalista. La sua innocenza, però, fu riconosciuta solo il 15 settembre 1986 dalla Corte d'appello di Napoli e la sentenza di assoluzione fu confermata dalla Cassazione nel 1987. Durante questo periodo Tortora fu candidato anche dal Partito Radicale, e da europarlamentare condusse la sua battaglia. Quando rientrò alla conduzione di Portobello, il 20 febbraio 1987, Tortora esordì con l'ormai storica frase: "Dove eravamo rimasti?". L'icona della tv era tornata, ma non durò molto. Infatti il conduttore si arrese un anno dopo a un tumore, lasciando le case italiane un po' più vuote.
L'omicidio delle bambine di Ponticelli. Il massacro di Ponticelli fu un caso di cronaca che sconvolse l'Italia. Dopo più di quarant’anni il caso è ancora permeato dal mistero, con diversi passaggi non ancora chiariti e con i presunti colpevoli proclamatisi sempre innocenti, anche dopo aver scontato 27 anni in carcere. Tutto iniziò la sera del 2 luglio 1983. In un canalone nascosto in un sottopasso del rione Ponticelli, a Napoli, vennero rinvenuti i corpi di due bambine, Barbara e Nunzia. Sono posizionati uno sopra l’altro, abbracciate l'una all'altra. I corpi sono semi carbonizzati, ricoperti di ferite da arma da taglio. L’autopsia rivelerà poi che Nunzia subì anche abusi e violenze sessuali. Iniziò così la caccia al o ai killer.
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Dopo due mesi di indagini e tre anni di processi, condannò all'ergastolo Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo. I tre, appena maggiorenni all'epoca dei fatti, sostennero dal primo momento di essere innocenti. Dopo oltre trent'anni di carcere, questi uomini continuano a professarsi innocenti e le discrepanze nelle prove e nelle testimonianze sembrano suggerire la possibilità di un errore giudiziario. Proprio come nel caso Tortora, si evidenziano lacune investigative e la forte pressione dell’opinione pubblica che, all’epoca, chiedeva giustizia immediata.
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