IL PERSONAGGIO
Un mix di musica e melodia vincente, quello di Renato Carosone. Autore della canzone napoletana incorniciata da ritmi swing e rock americani, con l'aggiunta dell'influenza del suo soggiorno in Africa. Nasce il 3 gennaio 1920 a Napoli e a soli 17 anni, si diploma in pianoforte al Conservatorio di San Pietro. Arriva subito una proposta di lavoro come pianista in un locale ma, in Eritrea. Carosone decide di partire, anche per aiutare economicamente la famiglia, nonostante il rischio di contrarre malattie tropicali. Il successo non arriva subito, il pubblico là non apprezza il suo repertorio di canzoni napoletane. La vita del cantautore, pianista, direttore d'orchestra e compositore italiano, cambierà dopo l'incontro con Italia Levidi, una ballerina veneziana madre di un bambino, Pino. I due si sposano e Carosone adotta il figlio di sua moglie. Con Pino nasce fin da subito un intenso legame. Nel 1946 lascia l'Africa e torna a Napoli nel dopoguerra e fonda il Trio Carosone con Peter Van Wood alla chitarra e voce e Gegè Di Giacomo alla batteria. Questo nuovo sound conquista rapidamente il pubblico. L’incontro con il paroliere Nicola Salerno, noto come Nisa, è determinante e insieme, creano alcuni dei più grandi successi della musica italiana come Caravan Petrol, Tu vuo’ fa’ l’americano e O sarracino. La favola si interrompe sul più bello, il 7 settembre 1959, Carosone annuncia a sorpresa il suo ritiro dalle scene, spiegando in un'intervista: "Mi sono ritirato per questa unica ragione: per scendere dalla ribalta mentre sono ancora vivo. Non si può cantare davanti alle telecamere sapendo che qualcuno sta spegnendo stizzito il televisore. Non volevo che questo mi accadesse mai". Carosone, convinto da Sergio Bernardini, torna sulle scene il 9 agosto 1975, riproponendo il suo repertorio di successo e partecipando anche a due edizioni del Festival di Sanremo. Nel settembre 1975, si esibisce al Madison Square Garden di New York, dando inizio a una nuova fortunata tournée. Un aneurisma cerebrale ferma la sua carriera, viene ricoverato d’urgenza all’ospedale San Camillo di Roma, ma nonostante l’intervento complesso, riesce a superare la malattia e continua a dedicarsi alla musica e alla pittura. Il 26 ottobre 1996, riceve il Premio Tenco per il rinnovamento apportato alla canzone napoletana. Si esibisce per l'ultima volta in Piazza del Plebiscito a Napoli, durante la festa di Capodanno del 1998. Renato Carosone muore nel sonno il 20 maggio 2001 nella sua casa a Roma, dove si era trasferito dopo aver vissuto per un periodo sul lago di Bracciano, sempre a fianco della moglie Lita.
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