E' stata depositata, lunedì 18 dicembre, la sentenza del Tribunale di Perugia che ha assolto Patrizia Pinheiro dall'accusa di omicidio preterintenzionale di Samuele De Paoli. "I ragionamenti del giudice - spiega Francesco Gatti, legale di Patrizia - sia in punto di totale difetto dell'elemento psicologico del reato contestato, non potendo in alcun modo prevedere l'imputata che Samuele sarebbe morto a seguito di una compressione modesta del collo, e la ritenuta sussistenza della causa di giustificazione della difesa legittima (questa quantomeno sotto il profilo del ragionevole dubbio) sono, a nostro avviso, pienamente condivisibili e corrette sulla base del complesso probatorio emergente dagli atti. Attendiamo con serenità gli eventuali sviluppi del procedimento, consci dell'innocenza della Pinheiro, sempre nel rispetto del dolore della famiglia". Le conclusioni a cui sono arrivati i periti del giudice "risultano attendibili in quanto scientificamente fondate, intrinsecamente coerenti ed in sintonia con le altre acquisizioni probatorie in atti. Dalle indagini è stato accertato che Patrizia, immobilizzata sotto al corpo di Samuele De Paoli e colpita ripetutamente al volto da numerosi pugni, ha afferrato il collo dell'aggressore. "La compressione - scrive nella nota il Tribunale di Perugia -, come oggettivamente dimostrato dal dato istologico ben illustrato dai periti, era assolutamente modesta ma, ad onta di ciò, essa, nel quadro di iperstimolazione del sistema simpaticomimetico indotta dall'intossicazione acuta da cocaina, attivava sinergicamente li fenomeno aritmico e lo scompenso acuto di cuore che determinavano la morte subitanea di De Paoli". (CORRIERE DELL'UMBRIA)
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