Sedici dipinti di pregiata fattura sono stati restituiti dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze ai legittimi proprietari. La complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Perugia, è durata circa un anno e ha permesso di rinvenire nella struttura ricettiva di un noto imprenditore umbro, le sedici opere d'arte. Le indagini, spiega un comunicato, sono iniziate grazie al quotidiano e meticoloso controllo dei siti internet di settore e anche, come in questo caso, di immagini relative a palazzi o edifici storici, utilizzate per altri scopi. Nello specifico, sulla pagina web della struttura ricettiva dell'imprenditore, usata per banchetti e ricevimenti, i militari dello speciale Nucleo hanno notato, affisse alle pareti del salone, due delle tele asportate alla Chiesa di Santa Maria a Vigesimo di Barberino del Mugello. Durante una successiva fase investigativa, in seguito a una perquisizione delegata dall'Autorità Giudiziaria ed eseguita nel Comune di Umbertide, sono state rinvenute le restanti opere. È stato possibile riscontrare nell'immediatezza la provenienza furtiva dei beni sequestrati, grazie agli accertamenti svolti in tempo reale, mediante la consultazione della "Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti" gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Si è constatata, inoltre, l'estraneità ai fatti per l'imprenditore il quale è risultato essere stato raggirato da un noto ricettatore, oggi deceduto e che viveva nella provincia di Perugia. Quest'ultimo, sicuro che l'imprenditore non le avrebbe mai messe in commercio, nel corso del tempo gli aveva venduto le sedici opere d'arte garantendone la lecita provenienza. Data la natura giuridica dei beni ecclesiastici e di quelli appartenenti agli enti pubblici, ovvero il loro essere inalienabili ai sensi dell'art. 54 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, le opere sono state restituite alle chiese e al Comune ove erano collocate. Inoltre, anche i beni appartenenti a privati sono stati restituiti ai legittimi proprietari o eredi. Il risultato di testimonia l'importanza della catalogazione preventiva con immagini e descrizioni dei beni culturali, informazioni che, se fornite in sede di denuncia, alimentano la "Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti", strumento indispensabile ai militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale per recuperare, anche a distanza di molti anni come in questa occasione, beni di cui si erano perse ormai le tracce. (CORRIERE DELL'UMBRIA)
NewsletterIscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato ...
Corriere dell'Umbria - Le notizie del giornoRicevi ogni sera le notizie del giorno
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy