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Cronaca

Droga da Spagna e Marocco: rinvio a giudizio per 25 persone

Lo spaccio era stato scoperto dal Ros nell’inchiesta legata al Circolaccio: processo al via a marzo

Francesca Marruco

24 Dicembre 2025, 08:10

Droga da Spagna e Marocco: rinvio a giudizio per 25 persone

Ovuli di hashish ingoiati prima del viaggio dal Marocco a Perugia, o trasportati nei bagagli di una delle persone che adesso, insieme ad altre 24, va a processo per spaccio di droga. Lo ha deciso ieri il gup Angela Avila che contestualmente ha anche ammesso un patteggiamento a sei mesi con pena sospesa e accolto due richieste di rito abbreviato. In particolare, il processo di primo grado prenderà il via il 18 marzo davanti al giudice Francesco Loschi mentre gli abbreviati il 9 aprile.

I carabinieri del Ros di Perugia si erano imbattuti nelle attività di spaccio per caso, mentre indagavano sul gruppo anarcoinsurrezionalista con base al Circolaccio di Spoleto che nel 2021 era stato al centro di un’inchiesta delle procure di Perugia e Milano. Fu proprio durante quell’inchiesta che i carabinieri ascoltarono alcuni tra gli spoletini che programmavano i viaggi in Marocco, la logistica, il rientro, i pagamenti, e lo spaccio. I militari avevano documentato decine e decine di cessioni e avevano ricostruito viaggi in cui dal Marocco rientravano con un chilo di hashish e 200 ovuli in un colpo solo. Un traffico internazionale ingente che sarebbe rimasto attivo dal 2018 al 2022.

Secondo quanto emerso inoltre, dal Marocco e dalla Spagna non portavano solo hashish, ma anche marijuana. Secondo le accuse avrebbero spacciato pure cocaina. Nelle carte si parla anche di ecstasy, ketamina, mdma. Secondo l’accusa era stato scoperto “un sodalizio criminoso con base a Perugia e collegamenti con Marocco e Spagna che garantisce l’approvvigionamento sui mercati internazionali di ingenti quantitativi di hashish, il finanziamento, l’acquisto a più riprese della sostanza stupefacente e il trasporto sul territorio nazionale del narcotico”. Non solo, sempre secondo quanto emerso dagli atti, per gli inquirenti, l’inchiesta aveva permesso di individuare “più soggetti facenti parte di una diffusa e collaudata rete di spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, operativa nel capoluogo umbro e nelle zone limitrofe in grado di soddisfare le richieste del mercato”.

Per quanto riguarda l’hashish, nello specifico, i carabinieri avevano scoperto che il fumo importato aveva un elevatissimo principio attivo: sei o sette volte più del normale. “Lo stupefacente trasportato negli otto viaggi dall’estero - sta scritto agli atti - messo in relazione ad analoghe modalità riscontrate in altre operazioni con sequestri operati dalle forze di polizia sul territorio nazionale, lascia ragionevolmente supporre che si tratta di hashish di altissima qualità che presenta un principio attivo fino a sei volte superiore rispetto a quello reperibile normalmente in commercio, con un prezzo sul mercato dello spaccio al dettaglio generalmente di molto superiore a quest’ultimo”. I militari del Ros avevano identificato 28 persone, alcune delle quali legate al Circolaccio di SpoletoGli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati: Carmelo Parente, Daniela Paccoi, Guido Rondoni, Sebastiano Pirisi, Barbara Romoli, Alberto Catalano, Saschia Soli e Giuseppe Gasparri.

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