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Cronaca

Omicidio Cumani, nel cellulare di Amri foto con coltelli e pistole

La polizia postale ha rinvenuto una trentina di file nel telefono

Francesca Marruco

24 Dicembre 2025, 11:15

Omicidio Cumani, nel cellulare di Amri foto con coltelli e pistole

Hekuran Cumani

Pistole, fucili, coltelli, katane, tirapugni. Sono circa una trentina le fotografie rinvenute nel cellulare di Yassin Amri - recuperato dal Tevere dai sommozzatori del vigili del fuoco - in cui il giovane è ritratto con armi in mano. Scatti risalenti anche a tre anni fa in cui imbraccia fucili, maneggia pistole, ha coltelli infilati nella cintura dei pantaloni, esattamente come quando la notte tra il 16 e il 17 ottobre è andato a minacciare di morte due ragazzi che avevano avuto una rissa con alcuni coetanei del loro gruppo. Un numero impressionante di immagini in cui Yassin Amri - in cella con l’accusa di omicidio volontario aggravato - sembra assolutamente a suo agio con le armi che deve almeno essere in grado di maneggiare.

Come si vede anche dal video girato nell’automobile della fidanzata di Abid mentre, insieme al 18enne in carcere raggiungevano i ragazzi al Santa Maria della Misericordia per la spedizione punitiva, in cui impugna un coltellaccio da cucina e lancia minacce. Ma l’attitudine a maneggiare le armi dell’arrestato affonda nel tempo: risale a giugno 2022 un video in cui si vede una pistola puntata verso delle ragazze che stanno passando si lì.

In una foto che lui inviava a metà gennaio 2023, in cui lo si vede con una katana in mano, scriveva: “Gli devo dà con questo mi sa”. L’iPhone recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco ha restituito agli inquirenti anche altri dettagli importanti che stanno aiutando gli inquirenti a mettere insieme i pezzi. Gli esperti della polizia postale hanno infatti recuperato un audio di cui alcuni amici di Amri avevano parlato agli inquirenti. Si tratta, nello specifico di un messaggio inviato tramite Instagram - piattaforma su cui lo stesso Amri, poche ore dopo il delitto ha cambiato il nickname - a un connazionale più grande di lui a cui chiede soldi e aiuto. “Sono arrivati i poliziotti a casa Frà, sto andando la, adesso a casa, Frà... mi vogliono parlà... Una cosa per favore, Frà, aiutami per favore, che so poi, i soldi cose te li darò quando con il volere di Allah, passa tutto, se passa, vediamo come va frà, però ecco io me mi sento male, ti dico la verità, un casino..”.

Intanto, mentre si attendono gli ultimi esiti degli accertamenti ancora pendenti nell’indagine per omicidio, in procura sono stati nuovamente ascoltati alcuni ragazzi che la notte del 18 ottobre scorso hanno preso parte alla rissa scoppiata all’uscita da una serata al 100 dieci caffè nel corso della quale Hekuran Cumani è stato ucciso da una coltellata che gli ha trapassato un polmone e il cuore. È verosimile che siano stati nuovamente interrogati anche per altri riconoscimenti fotografici.

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