FOLIGNO
Incidente probatorio per nuovi accertamenti medico legali sulla salma di Claudio Bertini, 75 anni, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio volontario a carico della figlia Scilla, 43 anni, in carcere dal 30 marzo scorso, che secondo gli inquirenti avrebbe ucciso il padre con cui viveva, strozzandolo a mani nude.
A disporre i nuovi esami, a cui la Procura di Spoleto non si è opposta, è stato ieri mattina il gip Teresa Grano, che ha quindi accolto la richiesta avanzata nuovamente dalla difesa dell’indagata, rappresentata dagli avvocati Marusca Margutti e Beatrice Rocchi. Nominata contestualmente la consulente, ossia il medico legale Martina Focardi di Firenze, che dovrà stabilire le cause di morte del 75enne.
Le operazioni peritali inizieranno prima della fine dell’anno quando sarà riesaminata tutta la documentazione ed eventualmente anche compiuti nuovi esami medico legali sulla salma di Bertini, tuttora a disposizione dell’autorità giudiziaria. La richiesta della difesa di procedere a una nuova perizia medico legale deriva dalle conclusioni cui è giunto il consulente di parte, il medico legale Adriano Tagliabracci, secondo cui il 75enne non sarebbe stato ucciso mediante strozzamento, ma sarebbe deceduto per cause naturali riconducibili alle condizioni generali di salute del pensionato, che potrebbero aver provocato l’arresto cardiocircolatorio.
Nell’arco di 90 giorni, dunque, Focardi dovrà consegnare al gip la perizia, indicando l’origine del decesso di Bertini trovato morto in casa il 14 marzo scorso dal medico curante, chiamato nell’abitazione dalla stessa figlia Scilla: il professionista ha trovato la salma dell’uomo in avanzato stato di decomposizione e ha quindi allertato le autorità, facendo scattare le indagini.
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