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cronaca

Omicidio Postiglione, 18enne a processo con rito abbreviato condizionato e perizia psichiatrica

05 Dicembre 2025, 09:59

Omicidio Postiglione, 18enne a processo con rito abbreviato condizionato e perizia psichiatrica

Processo abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica per il 18enne arrestato nel novembre 2024 per l’omicidio aggravato dalla premeditazione di Salvatore Postiglione, il muratore di 56 anni con cui il ragazzo, che all’epoca del delitto era minorenne, aveva lavorato alcuni mesi in un’impresa edile di Foligno. Il collegio penale del tribunale per i minorenni di Perugia (unica togata Giuseppina Arcella) ha, infatti, accolto la richiesta del rito alternativo condizionato formulata dagli avvocati Samuele Ferocino e Ilario Taddei, difensori del 18enne ristretto nell’Istituto penale minorile di Firenze, da dove ieri è uscito per partecipare all’udienza.

Non erano invece presenti in aula i familiari del muratore ammazzato con numerose coltellate nel parcheggio di via Lago Maggiore, anche se a seguire l’udienza c’era l’avvocato Alberto Onori, che li rappresenta. In tribunale si tornerà a febbraio quando il collegio penale del tribunale conferirà l’incarico a uno o più consulenti, quindi formalizzerà i quesiti ai quali gli esperti dovranno rispondere e fisserà i termini entro cui dovrà essere depositata la perizia. Probabilmente i medici o i professionisti che saranno nominati dovranno chiarire al tribunale se il ragazzo ormai maggiorenne è oggi in grado di partecipare coscientemente al processo; se all'epoca dei fatti fosse capace di intendere e di volere; e se sussiste la pericolosità sociale. Al fermo del giovane gli inquirenti sono arrivati dopo 72 ore di indagini concentrate soprattutto nell’ambiente di lavoro, perché Postiglione all’alba del 7 novembre 2024 si trovava nel parcheggio di via Lago Maggiore per far salire in macchina altri muratori suoi colleghi. Tuttavia, la svolta è arrivata dalle immagini di videosorveglianza, che hanno permesso agli uomini del commissariato di Foligno e della squadra mobile di Perugia di seguire le tracce di un soggetto a volto travisato che, in orario compatibile col delitto, si è mosso dal parcheggio in cui è avvenuto l’omicidio di Postiglione fino a un’area del centro di Foligno.

Qui si sono concentrati una serie di accertamenti e in breve è emerso che in quella zona abitava un giovanissimo che aveva lavorato nella stessa impresa edile di cui era dipendente anche la vittima e che da quell’occupazione si era dimesso qualche settimana prima. Nel giro di poco è scattato il blitz nell’abitazione del ragazzo, che all’epoca era ancora minorenne, e qui è stato trovato un paio di scarpe sporche di sangue e i vestiti che il soggetto ripreso dalle telecamere aveva addosso la mattina del delitto. Elementi, questi, più che sufficienti a far scattare il fermo del giovanissimo, poi convalidato dal giudice del tribunale per i minorenni di Perugia, che ne ha disposto il trasferimento all’Ipm di Firenze. Per sottoporre l’indagato a interrogatorio, invece, si è dovuto attendere un mese e mezzo a causa delle sue condizioni psichiche. Comparso, poi, davanti alla presidente del Tribunale dei minori di Perugia Grazia Mazzini e al procuratore capo Flaminio Monteleone, il giovane ha confessato l’omicidio del 56enne dicendosi pentito per quanto fatto, ma sostenendo anche di aver subito vessazioni e di averlo ucciso perché sentiva di non avere alternative.

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