CRONACA
"Mio figlio è stato strattonato dalla sua maestra di sostegno, le ha lasciato pure dei segni addosso, sulle braccia. È successo due settimane e nonostante questo l'insegnante è ancora in servizio. E io sono costretta a tenere mio figlio a casa, perché non voglio che passi altro tempo con lei".
A raccontare l'episodio è la mamma di un bambino di appena tre anni, affetto da grave disabilità che gli impedisce anche di esprimersi, che frequenta una scuola dell'infanzia di un istituto comprensivo della prima periferia perugina.
"Secondo voi è normale che questa persona nemmeno sia stata spostata in un'altra sezione?" aggiunge. La donna, assistita dall'avvocato Valentina Alunni, ha presentato denuncia due settimane fa dopo che aveva portato il bimbo in pronto soccorso. Poco prima era stata la mamma di un altro piccolo alunno a chiamarla dicendole di aver assistito alla scena. "Corri vieni che la maestra l'ha preso per le braccia e l'ha strattonato per farlo stare fermo". Sulle braccia, come recita il referto del pronto soccorso, c'erano dei lividi, e, secondo quanto racconta la mamma, il bambino sarebbe corso piangendo verso l'altra donna intervenuta.
La madre - che chiede aiuto perché ritiene ingiusto non poter portare il bambino a scuola - era andata di corsa a scuola e aveva immediatamente avuto un acceso confronto con l'insegnante che, stando a quanto dichiarato in denuncia, avrebbe ammesso il gesto nei confronti del piccolo.
"Io non me la sento di portarlo a scuola con lei lì dentro - racconta - ma non è giusto che al mio bambino, un piccolo speciale con una disabilità che lo rende anche più vulnerabile, sia preclusa la socializzazione. Il mio legale ha anche inviato una email all'Ufficio Scolastico regionale, spero che qualcuno intervenga al più presto, perché questa non è una situazione tollerabile".
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