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Cronaca

Licenziato dipendente dell'Ast Arvedi dopo aver dato uno schiaffo a una collega 

Il dipendente con qualifica di quadro era stato inizialmente sospeso. L’azienda adotta “misura commisurata alla gravità del fatto”

26 Novembre 2025, 10:13

Licenziato dipendente dell'Ast Arvedi dopo aver dato uno schiaffo a una collega 

Lo stabilimento Ast di viale Brin

Un provvedimento ritenuto “commisurato alla gravita di quanto accaduto”. Così si è aperta la strada del licenziamento per un dipendente con qualifica di quadro dello stabilimento Ast-Arvedi di Terni, ritenuto responsabile di avere dato uno schiaffo ad una giovane collega, sul posto di lavoro. L’episodio si sarebbe consumato nei giorni scorsi, con un primo provvedimento di sospensione dal lavoro adottato dall’azienda di viale Brin e solo successivamente, all’esito dei riscontri interni effettuati, si è poi passati al licenziamento vero e proprio. Poco è trapelato sull’episodio in sé, ma l’azienda, rimarcando l’attenzione al rispetto, alla tutela delle persone e al mantenimento nell’ambiente di lavoro di un clima sereno e sicuro, come valori irrinunciabili, ha ritenuto indispensabile adottare quelle che sono state ritenute, come rimarcato da fonti aziendali, “misure commisurate alla gravità del fatto”.


Non risulta al momento una denuncia presentata dalla dipendente che avrebbe ricevuto lo schiaffo ma quelle che esisterebbero sarebbero invece delle testimonianze, riferite da altri dipendenti presenti in quel momento ed evidentemente ritenute attendibili dai vertici aziendali. I due dipendenti al centro dell’episodio a quanto trapela sarebbero stati impegnati con altri in un confronto su questioni tecniche. Il lavoratore che è stato poi licenziato avrebbe quindi dato lo schiaffo alla collega. Prima così il provvedimento disciplinare adottato in maniera immediata e consistito nella sospensione dal lavoro, poi, evidentemente a seguito di verifiche ritenute attendibili dalla proprietà delle Acciaierie, quello ancor più severo ed estremo del licenziamento. Un episodio ritenuto “grave” per il quale è stato adottato un provvedimento “commisurato e proporzionato alla gravità del fatto”. L’azienda ha ritenuto imprescindibile adottare una risposta decisa anche per lanciare un segnale chiaro della volontà di tutelare il proprio ambiente di lavoro, incentrato “nel rispetto delle persone e in un clima sereno”.

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