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Cronaca

Evade dalla caserma: condanna a 6 anni per 40enne di origine albanese

L'uomo era scappato dopo essere stato arrestato al culmine di un inseguimento

Francesca Marruco

26 Novembre 2025, 09:56

Evade dalla caserma: condanna a 6 anni per 40enne di origine albanese

Sei anni di reclusione. E’ questa la pena emessa nei confronti di un 40enne di origine albanese, che nel settembre 2023 era evaso dalla caserma di Castiglione del Lago dopo essere stato arrestato. L’uomo, riportato recentemente in carcere dopo che la comunità di recupero in cui si trovava ai domiciliari nel Lazio è stata chiusa, era difeso dall’avvocato Vincenzo Bochicchio e anche ieri ha avanzato la richiesta di poter tornare in una comunità in regime di arresti domiciliari. Sul punto i giudici, che hanno disatteso la richiesta a 14 anni di reclusione avanzata dalla pm Gemma Miliani, si sono riservati. Due anni fa, il 40enne imputato aveva cercato di fuggire dopo aver forzato un posto di blocco a Castiglione del Lago. Ignorando l’alt dei carabinieri aveva innescato un inseguimento per le strade di Castiglione del Lago finché aveva abbandonato l’automobile ed era scappato a piedi. I carabinieri però lo avevano inseguito a piedi e raggiunto poco dopo.


Nel corso dei controlli poi, era emerso che, all’interno dell’Alfa Giulia, risultata rubata poco prima, era stata rinvenuta una “pistola Tanfoglio Limited 40Hc cal. 40S&W con la matricola abrasa e la sicura disinserita, contenente un caricatore con 16 proiettili dello stesso calibro”, mentre nel portabagagli c’erano “strumenti atti allo scasso come una smerigliatrice angolare professionale e un piede di porco di grosse dimensioni”. Non solo, quell’automobile viaggiava con targhe contraffatte, nello specifico, come ricostruito dalle indagini dei carabinieri, “su quella posteriore era stato apposto con un adesivo il sigillo dello Stato mentre quella anteriore era formata da materiale non conforme”.


I carabinieri lo avevano quindi ammanettato e portato in caserma. Ed è proprio da lì che il 40enne era scappato approfittando evidentemente di un momento di distrazione. La caccia all’uomo, per rintracciarlo, era durata qualche giorno e poi era stato nuovamente individuato e arrestato. La bravata gli era costata l’accusa di evasione, mentre le altre configuravano le contestazioni di detenzione abusiva di arma da fuoco, ricettazione per la pistola Tanfoglio clandestina ma pure per le targhe contraffatte e dell’Alfa risultata rubata, di riciclaggio - riqualificato ieri in ricettazione - e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.

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