Violenza contro le donne
La sorella di Raffaella Presta, uccisa dal marito Francesco Rosi
Sta crescendo il figlio della sua gemella uccisa a fucilate 10 anni fa dal marito. Ogni anno per lei il 25 novembre non è solo la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne ma anche l'anniversario del femminicidio di sua sorella, Raffaella Presta.
-Dottoressa Presta, sono passati dieci anni dal femminicidio di sua sorella Raffaella, come state?
Sembrano brevi ma sono già passati dieci anni, il figlio di mia sorella, che vive con me da allora, ormai è cresciuto, diciamo che la vita va avanti. Servirebbe un supporto dalle istituzioni soprattutto nei confronti degli orfani cosiddetti speciali che di fatto poco vengono ricordati e concretamente sostenuti.
- Come sta? E’ riuscito a rielaborare quello che ha vissuto o è costretto a conviverci e basta?
Diciamo convivere, rielaborare fino in fondo non lo possiamo sapere.
- Ci sono stati altri contatti con la famiglia Rosi?
No, nessun contatto.
- Avete ricevuto il risarcimento?
No, non ancora
- A Perugia Raffaella viene ricordata con un premio di laurea, anche a San Donaci?
Noi abbiamo fondato un’associazione che si chiama Raffaella c’è e stiamo lavorando sulla sensibilizzazione in maniera molto attiva, anche con uno spettacolo che si chiama Due in una per tutte, che racconta storie di violenza - non solo di Raffaella - con l’arte, la danza e il teatro. Organizziamo anche convegni e collaboriamo con istituzioni.
- L’ associazione vi aiuta in qualche modo?
Sì, a tenere viva la memoria di mia sorella, la nominiamo continuamente e tutti ora possono conoscere la sua storia.
- Qualche anno fa mi hai detto che vi sentivate abbandonati dallo Stato...
Purtroppo sì, dopo la prima parte in questi episodi di cronaca si diventa numeri, statistiche, nessuno ti aiuta e ti indirizza. Servirebbe un supporto dalle Istituzioni.
- Pensa che l’azione di sensibilizzazioni possa portare a qualche frutto?
Nonostante i casi non diminuiscano, anzi il contrario, non possiamo girarci dall’altra parte, dobbiamo agire.
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