Venerdì 14 Novembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Cronaca

Delitto Cumani, l’amico di Amri elimina la chat

Secondo un testimone è a lui che il 21enne avrebbe confessato con un sms. Interrogato ha negato l’esistenza del messaggio

Francesca Marruco

14 Novembre 2025, 08:42

Delitto Cumani, l’amico di Amri elimina la chat

C’è un amico del 21enne in carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato, Yassin Amri, che avrebbe cancellato le chat scambiate col giovane in carcere. Lo ha detto agli inquirenti che gli hanno chiesto espressamente se, come dichiarato da un altro conoscente del giovane in cella, era vero che Amri gli avesse confessato per messaggio di aver accoltellato il ragazzo. Ma lui, un trentenne di origine tunisina con diversi precedenti penali, tra cui anche un’aggressione ad alcuni buttafuori, ha negato di aver mai sentito dire nulla di simile a Yassin, che invece si sarebbe lamentato con lui per “i guai che avvengono per colpa di Simo”.


Ed è sempre di Simo che Yassin parla insieme a un suo amico mentre, in questura, attendono di essere interrogati. “Io ho una casa, una famiglia- dice - tocca fare 20 anni di carcere per quello che è un coglione?”, riferendosi a Moahmed Abid. Per la procura che indaga, l’esternazione del 21enne sarebbe un’ammissione di ciò che avrebbe fatto, iniziato tutto - come ritengono anche tutti gli altri amici - per la reazione spropositata di Simo nei confronti dei fabrianesi.


Quella stessa sera Abid - che mette in guardia gli altri per la presenza delle telecamere - parla direttamente con Yassin in questura e gli dice “prega Dio che non succede niente, sono 19 anni e non so quanti”. E ancora, incalzando Amri, “ma se succede qualcosa che fai?”. Secondo gli inquirenti, quel “succede qualcosa” starebbe a significare “se ti scoprono”. E termina dicendo, “qua è omicidio volontario ragà”.


Tutti elementi, comprese le dichiarazioni dei coinvolti, finiti agli atti dell’inchiesta coordinata dalla pm Gemma Miliani, verranno adesso vagliati dai giudici del Tribunale delle Libertà a cui ha fatto ricorso l’avvocato Vincenzo Bochicchio, che assiste il giovane Yassin Amri. E’ difficile che entro martedì prossimo - giorno dell’udienza - arrivino gli esiti degli accertamenti disposti sul telefono e sul coltello sequestrati nel Tevere una settimana fa. Sul coltello a scatto gli inquirenti - gli accertamenti sono della squadra mobile - vanno a caccia del dna della vittima e del presunto assassino, mentre sul cellulare, di ogni traccia utile e nello specifico di quel messaggio di cui qualcuno ha parlato.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie