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Multe salate e sospensione delle attività per due ristoranti del centro: scoperti lavoratori in nero e violazioni igienico-sanitarie. Denunciati i titolari

Le verifiche si sono concentrate su un ristorante in Corso Garibaldi e su un esercizio di tipo "fast food" in Piazza Quaranta Martiri

Claudia Boccucci

05 Novembre 2025, 10:58

Multe salate e sospensione delle attività per due ristoranti del centro: scoperti lavoratori in nero e violazioni igienico-sanitarie. Denunciati i titolari

Corso Garibaldi

I carabinieri di Gubbio, in collaborazione con i colleghi del nucleo ispettorato del lavoro (Nil) e del nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) di Perugia, hanno condotto ispezioni presso due attività di ristorazione nel cuore della città eugubina. L'operazione ha portato alla denuncia in stato di libertà dei titolari, un 40enne locale e un 34enne pakistano, per gravi irregolarità riscontrate. Le verifiche si sono concentrate su un ristorante in Corso Garibaldi e su un esercizio di tipo "fast food" in Piazza Quaranta Martiri. L'intervento fa parte di un piano di controlli capillare predisposto dal comando provinciale di Perugia.

Nelle due attività sono emerse violazioni di carattere penale e amministrativo. Nel rinomato ristorante del centro storico, i militari hanno sorpreso tre lavoratori non regolarmente assunti mentre svolgevano le loro mansioni. Inoltre, sono state impartite prescrizioni specifiche relative alla pulizia e sanificazione degli ambienti, nonché alle modalità di stoccaggio degli alimenti. Situazione simile nel "fast food", dove è stato individuato un lavoratore in nero impegnato nella preparazione degli alimenti. Qui, i carabinieri hanno rilevato anche violazioni delle norme igienico-sanitarie, in particolare sull'approvvigionamento delle materie prime e sulla gestione del personale addetto alla lavorazione degli alimenti.

Al termine delle ispezioni, entrambe le attività sono state sospese per impiego di manodopera irregolare. Le sanzioni ammontano a circa 14.000 euro per un locale e 17.500 euro per l'altro. I titolari sono stati deferiti alla Procura di Perugia.

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