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Cronaca

Concorsopoli, Corte dei conti assolve tutti: la procura aveva chiesto 204 mila euro per presunti danni

Alessandro Antonini

30 Ottobre 2025, 08:44

Concorsopoli, Corte dei conti assolve tutti: la procura aveva chiesto 204 mila euro per presunti danni

Nessun danno all’erario per Concorsopoli: la Corte dei conti ha assolto tutti i 22 citati in giudizio per cui la procura contabile, sulla base del processo penale, aveva chiesto 204 mila euro. Non ravvisati i danni all’immagine e da disservizio. Tradotto: nonostante le risultanze penali, sul fronte contabile la vicenda giudiziaria che nel 2019 ha travolto la sanità umbra non ha inciso. O per lo meno non ci sono stati danni all’erario dimostrati.


Ventidue i citati in giudizio - tra cui l’ex governatrice Catiuscia Marini, l’ex segretario Pd Gianpiero Bocci, “dg” e “da” dell’ospedale, Emilio Duca e Maurizio Valorosi - per un presunto danno quantificato in 204.502,74 euro in parte a titolo di danno da disservizio e in parte a titolo di danno all’immagine. Ebbene per i magistrati contabili non c’è niente di tutto questo. Il collegio ritiene che il pubblico ministero “non abbia fornito prova del lamentato danno da disservizio. Nell’atto di citazione, difatti, non si rinvengono sufficienti elementi da cui desumere l’effettiva sussistenza di un danno siffatto.

Emerge, piuttosto, come la procura regionale abbia derivato, dalle mere condotte contestate in sede penale, la configurabilità del menzionato pregiudizio. L’intero compendio probatorio risulta costituito, infatti, principalmente dagli atti del procedimento penale, finalizzato a dimostrare la sussistenza dei comportamenti illeciti e del falsamento delle procedure concorsuali, non riavendosi, però, elementi utili a determinare se da detti comportamenti sia, o meno, scaturito il paventato danno da disservizio, tanto più nei riguardi delle amministrazione di appartenenza dei convenuti.

In altre parole, anche se fosse stata dimostrata la condotta illecita ascritta ad ognuno dei convenuti, non vi è sufficiente prova del danno da disservizio correlato”, è scritto nella sentenza. Soddisfatti i legali - tra cui Francesco Crisi per Massimo Lenti, Francesco Falcinelli per Duca e Nicola Pepe per Marini (nella foto). “Finalmente - scrive Pepe - dopo anni di processi arriva anche questo autorevole vaglio giurisdizionale, quello della Corte dei conti dell’Umbria, che ha accolto nel merito la tesi che, sin dall’inizio, la difesa di Catiuscia Marini ha sempre sostenuto in ogni sede giurisdizionale. Infatti, abbiamo ribadito in ogni sede la totale estraneità di Catiuscia Marini rispetto alle accuse rivoltele dalla procura ordinaria umbra, sostenendo la correttezza e la piena legittimità del suo operato, che esclude anche qualsiasi ipotesi di disservizio del sistema sanitario regionale. In particolare, abbiamo sempre evidenziato che, dal 2012 al 2018, la Regione Umbria è sempre stata una regione benchmark per aver ricoperto più volte il primo posto a livello nazionale e per non essere mai scesa sotto il terzo posto. Da difensore personale della presidente Catiuscia Marini ribadisco non solo la legittimità del suo operato, ma anche le sue grandi doti di governance dimostrate a livello regionale e, nello specifico, nella programmazione della sanità regionale umbra”. “Non c’è alcuna prova di danni da disservizio, questo il passaggio nodale”, ha sottolineato Crisi.

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