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Maghi e cartomanti, in Umbria un giro d'affari da milioni di euro

L’osservatorio antiplagio stima per l'Umbria un giro d’affari da 7 milioni l'anno, 180 operatori dell'occulto e 14.000 clienti

Catia Turrioni

20 Ottobre 2025, 10:57

Maghi e cartomanti, in Umbria un giro d'affari da milioni di euro

Sette milioni di euro: è quanto gli umbri spendono ogni anno per rivolgersi a maghi, cartomanti, veggenti e guaritori. Un giro d’affari già significativo, ma che riguarda solo i consulti in presenza, appena il 10% del totale. È quanto emerge dal rapporto 2025 dell’Osservatorio Antiplagio, che offre uno spaccato allarmante e al tempo stesso sorprendente di un fenomeno in crescita esponenziale, alimentato da internet e dalla solitudine.

Secondo i dati, in Umbria si contano circa 180 operatori dell’occulto, un numero che potrebbe sembrare contenuto rispetto ad altre regioni più popolose, ma che rappresenta comunque un tessuto attivo e ben radicato. Si stima che circa 14.000 umbri ricorrano ogni anno a questi professionisti del mistero, spendendo in totale 7 milioni di euro solo per i consulti dal vivo. Ma è la punta dell’iceberg: il 90% dei contatti, infatti, avviene online o telefonicamente, dove i numeri diventano quasi impossibili da tracciare. Seguendo questa proporzione, il numero reale di clienti umbri potrebbe superare le 140.000 persone, ovvero più del 16% della popolazione regionale.

Una delle cifre che colpisce di più riguarda la provincia di Perugia, che secondo il dossier raccoglie circa 3.000 truffe annue legate al mondo dell’occulto. Anche in questo caso, il dato è probabilmente sottostimato, considerando che solo il 3% delle vittime decide di denunciare. Molti preferiscono tacere, complici la vergogna, la paura o semplicemente la convinzione di essere stati sfortunati. E spesso sono proprio i maghi a rigirare la frittata: se il consulto non funziona, la colpa viene attribuita al cliente, accusato di “non credere abbastanza” o di aver “interrotto l’energia”.

Chi sono questi umbri che cercano risposte tra le carte e gli astri? In maggioranza donne (68%), spesso sole o in difficoltà, ma anche anziani (38%), minori e adulti in crisi personale. I problemi più comuni riguardano la salute, il lavoro e l’amore, in egual misura. Da notare che l’occultismo non è affatto lontano dalla religione: il 97% dei consultanti si dichiara cattolico, e il 75% di questi è praticante. In genere si consultano maghi e cartomanti per curiosità, per scaramanzia, o perché non riescono a smettere, finendo spesso intrappolati in una spirale economica e psicologica.

Il giro d’affari complessivo è enorme. In tutta Italia si parla di 6 miliardi di euro l’anno, 500 euro a testa per circa 12 milioni di persone. Solo i consulti in presenza muovono 570 milioni, il resto viaggia nel sottobosco dei social, dei messaggi privati, dei video su TikTok e delle dirette Instagram, dove è facile cadere in trappola. In questo universo parallelo, l’Umbria non è affatto immune. Anzi, proprio la sua dimensione raccolta, la diffusione capillare di internet anche nei centri più piccoli, e un certo isolamento sociale potrebbero favorire il ricorso all’occulto più di quanto dicano le statistiche ufficiali. Quasi nessuno riceve ricevute fiscali: solo il 2% dei clienti. Il resto paga in contanti, con bonifici anonimi o con ricariche su carte prepagate. Secondo il report, l’evasione fiscale nel settore sfiora il 98%. Un record.

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