CRONACA
In Umbria sono stati registrati quattordici morti sul lavoro dall’inizio dell’anno. In soli otto mesi, da gennaio ad agosto. Lo scorso 2024 erano stati 11. Un indicatore in aumento, stando all’elaborazione fornita dall’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) in occasione della 75esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.
Undici decessi sono avvenuti nella provincia di Perugia e 3 in quella di Terni. Sono state 2.922 le malattie professionali denunciate, un calo del 4,6% rispetto alle 3.063 dle 2024.
Senonché mentre nella provincia di Perugia sono salite (da 2.11 a 2.196, +3%) sono scese in quella di Terni (da 930 a 726, -21%). Gli infortuni totali denunciati ammontano a 6.602, mentre nello stesso lasso di tempo nel 2024 erano stati 6.934. Il 4,7% in meno. A Perugia -4,8% (da 5.600 a 5.269) e a Terni -5,9% (da 1.334 a 1.333).
Dunque calano malattie e infortuni generici ma aumentano le morti bianche. Per il presidente Anmil di Terni, Giovanni Baccarelli, si tratta di “numeri che rimangono drammaticamente ancorati alla mancanza di un cambiamento. Noi di Anmil elaboriamo questi dati per conoscerne le variazioni rispetto ai periodi e alle annate che li hanno preceduti rendendoci puntualmente conto dell’inefficacia delle molte misure messe in atto a seguito di ogni infortunio sul lavoro che trova almeno la ‘fortuna’, per così dire, e la dignità di essere raccontato dai media. Perché ormai è chiaro il meccanismo che il sistema vigente ha incardinato: a seguito di incidenti plurimi o morti particolarmente fruibili per la narrazione mediatica (giovani, donne, tragiche omissioni di soccorso nello sconfinato mondo del sommerso...) nuove norme, nuovi disegni di legge e tavoli di confronto animano le aule del nostro Parlamento”.
“Oggi la nostra associazione - prosegue Baccarelli - vuole ribadire che il proliferare di nuove norme e strumenti distoglie gravemente l’attenzione su un sistema di regole che è già da tempo potenzialmente efficace per contrastare la più grave piaga che affligge il nostro Paese”. Mentre fondamentale, prioritario, è puntare sulla prevenzione e far rispettare le norme esistenti.
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