CRONACA
Elena Maraga
La storia di Elena Maraga, 29 anni, trevigiana, ha acceso il dibattito nazionale dopo il suo licenziamento dall’asilo cattolico in cui lavorava per via della sua attività su OnlyFans. Se la vicenda giudiziaria si è ormai chiusa, la giovane veneta racconta come la sua carriera come creatrice di contenuti per adulti, sia diventata una professione vera e propria, con risultati sorprendenti e non poche riflessioni personali.
Nel corso dell’intervista al Corriere della Sera, Elena rivela di avere un seguito che varia mese per mese: a settembre 2025 gli abbonati erano circa 1.500, principalmente uomini, anche se non manca qualche donna tra i followers. "Si guadagna bene, ma dipende sempre da quanto ci si espone e dalla varietà dei contenuti", spiega Maraga, che dedica dai quaranta minuti alle cinque ore di lavoro al giorno tra live streaming, progetti fotografici e promozione sui social, come il recente calendario per il 2026.
Elena entra nel dettaglio delle richieste tipiche: lo scandalo della maestra ha inciso molto sul gradimento dei suoi spettatori, che le chiedono spesso di interpretare il ruolo dell’insegnante. La creatrice precisa di realizzare contenuti espliciti esclusivamente da sola e osserva che i guadagni possono crescere in base alla maggiore esposizione o alla collaborazione con altri creator.
La decisione di intraprendere questa strada non è stata impulsiva: derivata da una crescente consapevolezza personale e dall’amore per il proprio corpo, Elena considera la sua scelta come potenzialmente femminista. Allo stesso tempo, riconosce i rischi per le giovani ragazze che si avvicinano a queste piattaforme, sottolineando la necessità di essere consapevoli delle conseguenze sociali e relazionali, che possono includere la diffusione dei contenuti online o la difficoltà nelle relazioni di coppia.
Nonostante la popolarità, Elena afferma di non aver perso amicizie e di viverla con tranquillità. La famiglia, all’inizio restia all'idea, ora accetta il suo lavoro anche se non lo condivide del tutto. Parla apertamente delle possibili difficoltà future, soprattutto se dovesse avere figli, e spera in una società sempre meno scandalizzata dalle scelte individuali.
Elena riflette anche sull’impatto sociale di piattaforme come OnlyFans, che pur avendo allargato il tema della sessualità online restano oggetto di pregiudizi. Maraga sottolinea come per molte donne questa scelta possa rappresentare un percorso di autodeterminazione, purché affrontata con maturità, consapevolezza dei contraccolpi e rispetto per sé stesse.
Quella di Elena Maraga è una vicenda che rinnova il dibattito su privacy, lavoro femminile e cambiamento dei costumi, portando al centro la domanda principale: quanto si è davvero liberi di scegliere oggi tra le nuove opportunità del web?
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