cronaca
Andrea Sempio
Nuovo colpo di scena nell’infinita vicenda giudiziaria del delitto di Garlasco. Da questa mattina, la Procura di Brescia ha avviato una maxi-operazione di perquisizione che coinvolge le abitazioni dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, e i familiari di Andrea Sempio, oltre a due ex carabinieri che nel 2017 lavoravano all’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi.
Al centro dell’indagine, come riporta Lapresse, la sospetta corruzione in atti giudiziari: secondo la Procura, Venditti sarebbe stato corrotto dalla famiglia Sempio per archiviare l’indagine a carico di Andrea Sempio, allora invischiato nel nuovo filone investigativo sull’omicidio avvenuto nella villetta di via Pascoli il 13 agosto 2007. Una svolta di particolare gravità che riapre vecchi dubbi, in attesa di nuovi sviluppi.
Recenti sequestri di appunti manoscritti presso l’abitazione dei genitori di Sempio ricostruirebbero uno scenario inquietante: ai primi di febbraio 2017, "fu proposta o ipotizzata una somma di denaro" collegata all’archiviazione del procedimento giudiziario. La chiave sarebbe nella scritta "VENDITTI GIP ARCHIVLA X 20. 30. € euro", coincidente con la richiesta e l’accoglimento dell’archiviazione, rispettivamente il 15 e il 23 marzo 2017.
Ulteriori elementi emergono dall’analisi delle intercettazioni ambientali: Andrea Sempio, prima dell’interrogatorio del 10 febbraio 2017, sarebbe stato informato preventivamente sulle domande da affrontare. L’audio registrato in auto dopo l’interrogatorio testimonia che Andrea e il padre si confrontarono sulle risposte, menzionando lo scontrino dell’alibi e la "sensazione" di avere gli inquirenti "dalla nostra", in particolare sulle domande relative alla localizzazione del cellulare. Ex carabinieri, oggi indagati, avrebbero avuto contatti opachi con Sempio prima dell’audizione in procura, fuori dalle normali procedure investigative.
La Procura sottolinea anche "anomalie" nelle indagini, come l’omissione di trascrizioni rilevanti delle intercettazioni ambientali e la breve durata degli interrogatori: secondo l’annotazione finale del marzo 2017, si decretava la "completa assenza di elementi a supporto delle ipotesi accusatorie" verso Sempio.
All’alba gli investigatori sono piombati nella casa dei Sempio, alla ricerca di riscontri sui presunti flussi di denaro pagati per ottenere l’archiviazione dell’indagine. La Procura di Brescia, competente su reati commessi da magistrati del distretto di Milano, coordina l’intera operazione. Perquisizioni parallelamente anche nelle abitazioni dei due ex carabinieri che seguirono direttamente le indagini all’epoca.
Alberto Stasi, fidanzato della vittima, era stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione tramite rito abbreviato—ma il caso aveva continuato ad alimentare sospetti e teorie alternative nel corso degli anni, come testimoniano i nuovi sviluppi mediatici e giudiziari di oggi.
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