spoleto
Al momento lo hanno parzialmente identificato dai tratti somatici, non ci sono infatti documenti che possano, oltre ogni ragionevole dubbio, dare una identità al cadavere fatto a pezzi ritrovato ieri sera a Spoleto. Ma secondo quanto filtra, l'ipotesi che quel tronco, spaventosamente mutilato, privato di braccia e di arti inferiori, appartenga a un 21enne originario del Bangladesh, Bala Sagor, di cui si sono perse le tracce quattro giorni fa, è ormai purtroppo è pressoché una certezza.
Di lui purtroppo, al momento, resta una parte di cadavere sezionato avvolto in una carta plastificata, contenuto in un sacco nero della spazzatura buttato in un dirupo vicino ai binari della ferrovia e null'altro. I carabinieri, intervenuti in forze ieri sera, sono andati avanti per ore, con l'ausilio dei vigili del fuoco, a cercare i resti del corpo per provare ad avere maggiori certezze e poter procedere con l'analisi completa per stabilire cosa gli sia accaduto. Ma null'altro al momento è stato ritrovato. Alcune ferite di arma da taglio potrebbero lasciar ipotizzare una morte causata da ferite di questo tipo, ma solo nelle prossime ore, quando verrà conferito l'incarico e il medico legale procederà all'analisi all'obitorio - anche con l'esame del Dna - , sarà possibile avere anche un quadro più chiaro non solo sulla causa della morte, ma anche sul momento in cui è accaduta. Da individuare anche il luogo dell'omicidio: sul posto, insieme ai carabinieri dei reparti territoriali sono intervenuti anche gli esperti del Ris per ogni rilievo scientifico necessario.
Almeno sulla causa della morte di questo ragazzo - soprannominato Obi- un aiuto cuoco di appena 21 anni di cui era stata denunciata formalmente la scomparsa ai carabinieri. Chi lo abbia ucciso e perché abbia fatto scempio del suo corpo è materia dell'inchiesta immediatamente avviata dai militari dell'Arma. Sul posto, dopo il ritrovamento avvenuto per caso da parte di un passante che ha notato una bici elettrica sul ciglio della strada nel quartiere Casette, un grosso sacco nero buttato giù per un dirupo e ha chiamato subito il 112, è intervenuto anche il comandante provinciale di Perugia, colonnello Sergio Molinari, insieme al pm di turno della procura di Spoleto, alla guida del procuratore Claudio Cicchella e al medico legale, Sergio Scalise Pantuso.
In serata i militari, coordinati sul posto anche dal comandante di Spoleto, Teresa Messore, hanno acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona in cerca di una registrazione utile. La speranza è che gli occhi elettronici possano avere catturato qualcosa di utili per le indagini. I carabinieri hanno anche ascoltato diverse persone che conoscevano il giovane. A partire dai gestori del centro di accoglienza di cui era ospite da qualche tempo e dalle persone che lavoravano con lui al ristorante. Passare al setaccio la sua vita - sembra vivesse a Spoleto da circa due anni, in rete diversi gli appelli accorati di persone che lo conoscevano e lo descrivono come un bravissimo ragazzo - e trovare la radice del male è l'imperativo che guida gli inquirenti, a caccia di uno o più assassini.
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