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PERUGIA

Aggredita senza motivo a Fontivegge, parla la vittima: "Camminavo tranquilla e ascoltavo la musica. Adesso ho paura"

Parla la 24enne peruviana colpita da un nigeriano lungo un marciapiede. L'uomo è stato denunciato e portato in un Centro per il rimpatrio

Alessandro Antonini

14 Settembre 2025, 09:00

Aggredita senza motivo a Fontivegge, parla la vittima: "Camminavo tranquilla e ascoltavo la musica. Adesso ho paura"

Un frame del video dell'aggressione, diventato virale sul web

Camminavo tranquilla, ero appena uscita dall’autobus, in zona Fontivegge. Ascoltavo la musica con le cuffiette. Ho visto quest’uomo corrermi incontro, mi ha colpito con violenza a mano aperta, col palmo, sulla bocca. Senza un motivo. Non lo conoscevo. Un colpo talmente forte che mi ha fatto cadere a terra. L’ho intravisto allontanarsi e poi correre via. Subito un ragazzo ha aiutato a rialzarmi. Ora sono spaventata e se posso non passo più in quella zona. Anche se l’hanno preso, lì ha degli amici”.

Chi parla è la 24enne peruviana vittima dell’aggressione ripresa in un video diventato virale sui social. E’ arrivata in Italia a febbraio con un visto turistico e ora ha avviato le pratiche per richiedere l’asilo. Ha lavorato come operatrice in un call center e ha esperienza come magazziniera e vuole continuare la sua vita a Perugia. Parla piuttosto bene italiano e ama il capoluogo umbro. Dopo l’aggressione è stata presa sotto l’ala del consolato peruviano a Perugia. Il console onorario Damiano Marinelli la incontrerà giovedì. L’aggressore, 27enne nigeriano irregolare e senza fissa dimora, è stato denunciato per percosse e spedito dalla polizia al Centro di permanenza e rimpatrio di Ponte Galeria, a Roma. In vista dell’espulsione definitiva dall’Italia. Lei chiede di rimanere anonima, ha paura.

- Intanto ci dica come sta ora...
Non ho riportato lesioni gravi, mi è uscito del sangue dalla bocca e ho riportato un ematoma che ancora è presente. Sono stata colpita con violenza. Ho paura adesso a passare lì. Ci andavo spesso a fare la spesa e a prendere gli autobus. Cerco di evitare quell’area.

- Perché?
Perché ci sono i suoi amici. Quando sono stata soccorsa, dopo l’aggressione, uno di questi mi ha chiesto di non denunciare e non chiamare la polizia.

- Ma alla fine ha querelato...
Sì, ho deciso di farlo. C’era anche una persona che ha raccontato agli agenti che quell’uomo era molto conosciuto alla stazione per via di precedenti fatti...

- L’uomo ha alle spalle diversi precedenti, sì. Lei ha detto di non averlo mai visto. Come l’ha riconosciuto?
E’ vero, era la prima volta che lo vedevo, ma sono riuscita a fare un identikit abbastanza preciso. Ho indicato i vestiti scuri, la felpa col cappuccio e altri particolari che hanno trovato riscontro. Poi l’ho riconosciuto dalle immagini che mi sono state fatte vedere dalle forze dell’ordine.

- Cosa farà adesso, resterà qui a Perugia?
E’ la mia intenzione. Il consolato peruviano mi ha dato il suo supporto e ho avviato le procedure per la richiesta di asilo, dopo il visto turistico. Ho avuto dei problemi per il rilascio della cessione di un fabbricato. Ma ora la pratica è partita. Mi piace questa città e quello che è successo, anche se ora ho paura, non mi farà cambiare questo sentimento.

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