CRONACA
“Parla! Parla! Devi parlare hai capito?”. “Hai rotto il cazzo, parla!”. “Ti ammazzo fratè non hai capito”. La minaccia verbale, alternata a schiaffoni in faccia, poi una presa più violenta, dietro la nuca, per scaraventarla a terra. “Parla! Parla!”, continuano a urlarle. “Dai Madonna! Daje un po’”. E’ la telecronaca, incredibile a vedersi se si considera che i protagonisti sono tutti poco più che bambini, di uno dei video girati tra un vicolo di via Pignattara e piazza Piermarini, quando, invece di aiutare una ragazzina indifesa colpita da un branco di 12-13 giovanissimi, qualcuno ha tirato fuori il telefonino per registrare tutto.
Riprese che hanno fatto il giro delle chat sui social, per poi arrivare alla mamma della bambina 11enne colpita e bullizzata dai coetanei, che, alla vista delle immagini, ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri. Brevi riprese visionate dalCorriere dell’Umbria che raccontano, almeno in parte, quanto accaduto venerdì scorso in centro a Foligno, quando un’uscita con una coetanea si è trasformato in un incubo per la ragazzina, che adesso ha persino paura a uscire di casa. Nelle immagini si vede la bambina con le spalle al muro, circondata da un gruppo di coetanei - maschi e femmine - che le urlano contro a più riprese. Incalzata come se dovesse “confessare” qualcosa, al punto che, a un tratto, una delle minorenni grida agli altri: “Se non andate via non parla!”.
Non bastasse la violenza di quelle frasi urlate, arrivano anche le botte: uno schiaffo sul braccio e uno sul viso da parte di quella che, tra le ragazzine presenti, sembra la più agguerrita. La stessa che dice: “Fatte un po’ i c**** tuoi no?! Fatteli” e ancora “io ti ammazzo fraté non hai capito”. E’ sempre lei che poi la afferra per le spalle e la scaraventa a terra. Intorno un caos di voci indistinte. C’è chi fa riprese, chi chiacchiera come fosse tutto normale. C’è addirittura qualcuno che batte le mani come a incitare l’aggressione. Sullo sfondo anche qualche bestemmia. La bambina subisce le botte in silenzio, non si ribella, e alla fine, come a giustificare qualcosa, la si sente dire “ma quello là non era dedicato a lei”. Alla base dell’agguato ci sarebbe stato una sorta di post, uno sticker probabilmente male interpretato e che comunque non può giustificare una simile reazione. Che nemmeno le voci squillanti dei ragazzini possono coprire. Come gli spintoni che continua a ricevere la vittima anche dopo, in piazza Piermarini, dove la ragazzina viene portata e poi presa a spintoni dalla fontana verso i pilastri del loggiato.
Alle immagini, finite al vaglio dei carabinieri - che stanno svolgendo tutti i necessari accertamenti sotto il coordinamento della Procura dei minorenni di Perugia - si aggiunge il racconto fatto dalla piccola, in sede di denuncia. In cui ha parlato anche di sputi, di Redbull che le sono state versate in testa e di lattine lanciate contro di lei. I carabinieri della compagnia di Foligno hanno inoltre immediatamente acquisito le immagini di videosorveglianza per arrivare all’identificazione dei protagonisti. Anche se, trattandosi di infraquattordicenni, non sono imputabili. Ma sono e restano certamente responsabili di un episodio che, nella vita di una bambina di undici anni, potrebbe costituire uno spartiacque difficile da superare. “Piange giorno e notte, non sorride più” raccontano i familiari ancora scossi.
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