Cronaca
Città di Castello, Silvio Penni conosciuto come Herrera
Se ne è andato alla soglia di 89 anni Silvio Penni, da tutti soprannominato “Herrera”, un pezzo di storia della città e dello sport. Ha avuto una vita anche difficile visto che in gioventù, dopo gli eventi bellici della seconda guerra mondiale, è rimasto gravemente lesionato agli arti inferiori. Ricoverato in un istituto specializzato di Roma ha recuperato la parziale funzionalità degli arti inferiori e, nel contempo, ha avuto pure l’occasione di specializzarsi nella masso-fisioterapia, in particolare quella sportiva. Storico massaggiatore del Città di Castello fino agli anni ‘74-‘75 quando ha passato il testimone a Franco Milli e poi custode del campo in terra battuta di San Pio nel rione Montedoro, la sua seconda famiglia che oggi come tutta la città lo piange e lo ricorda con affetto e commozione. “Herrera” cosi soprannominato perché come il mago dell’Inter, era uno di quei personaggi che tutta la comunità amava ed apprezzava per le doti umane, per il sorriso e la battuta sempre pronta. “Figura importante - ricorda l’amministrazione comunale - quale simbolo di valori autentici di passione per lo sport, amore per la città e solidarietà”.
Silio Penni, "Herrera", insieme all'allievo Franco Milli
Particolari e sentite le parole dell’ex team manager del Milan, Silvano Ramaccioni, accanto a lui in panchina negli anni del Città di Castello: “Herrerra – dichiara Silvano Ramaccioni, già direttore sportivo di Città di Castello, Cesena e Perugia, Milan – era prima di tutto una grande persona buona, amico di tutti, determinato e professionale. Quasi sempre il suo intuito coincideva con la valutazione del medico che correva verso il giocatore a terra. Un vero e proprio mago. Era spesso un allenatore aggiunto, ruolo che ora chissà da lassù svolgerà con i compianti giocatori del Città di Castello che ci hanno lasciato e con i presidenti che lo hanno avuto come collaboratore prezioso negli anni belli del calcio. Ciao Herrera ci mancherai tanto”.
Una foto di Silvio Penni da giovane
Anche Federico Giunti, ex calciatore del Città di Castello e poi di Perugia, Milan e Nazionale esprime profondo cordoglio: “Una presenza amica, solida, familiare che ha accompagnato i nostri allenamenti da ragazzini allo stadio San Pio. Una grave perdita per la città e per lo sport”. Parole di cordoglio anche dai rappresentanti del Rione San Pio-Montedoro che tempo fa gli avevano consegnato una targa in segno di riconoscenza. “Herrera era uno di noi – spiega Claudio Carletti a nome della società rionale – tutti gli dobbiamo tanta riconoscenza per il ruolo sportivo e sociale che ha svolto in quello che è stato non solo un campetto spelacchiato ma una palestra di vita per intere generazioni di ragazzi di allora”.
Anche Claudio Tomassucci, vice presidente del Cru della Figc, sottolinea con commozione la grave perdita per la famiglia, la città, lo sport e il calcio che amava tanto: “Herrera ha accompagnato la vita non solo sportiva della comunità locale”.
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