perugia
Il ragazzo è stato interrogato dal gip
Strattonata in più occasioni anche davanti al figlio minorenne o a dei perfetti sconosciuti che avevano assistito alle aggressioni di cui era vittima per mano del compagno. Minacciata, a volte anche con un coltello, di essere ferita o peggio. Controllata, ossessivamente, in ogni spostamento e ogni intenzione. Costretta, più volte, ad andare in ospedale per gli attacchi di panico che le erano venuti in occasioni degli episodi di violenza a cui il compagno la sottoponeva. La donna lo ha denunciato in diverse occasioni negli ultimi mesi e, quello che è accaduto, di cui sono stati testimoni i suoi genitori, suo figlio e delle persone presenti in maniera fortuita, è valso all’uomo un 23enne di origine sudamericana una misura coercitiva del divieto di avvicinamento.
Per il giovane assistito dall’avvocato Marco Brusco, il giudice per le indagini preliminari, Valerio D’Andria, ha disposto anche l’applicazione del braccialetto elettronico. Una cautela ulteriore probabilmente resasi necessaria perché, nel carnet delle accuse che la procura contesta al giovane, c’è anche quella di essersi più volte recato nell’abitazione della donna, in cui viveva anche lui fino al momento delle denunce, e di essersi introdotto all’interno dell’immobile quando con una scusa facendosi aiutare dai vicini, quando con la forza anche solo per andare a controllare che nella camera da letto della donna non ci fosse nessuno. La terrorizzava dicendole che se fosse stata un’altra l’avrebbe picchiata e lei si salvava solo perché lui l’amava. L’uomo inoltre, avrebbe palesato anche intenti omicidiari con la madre della vittima, che in un paio di occasioni era intervenuta, anche su richiesta di aiuto del nipotino che si era impaurito per quelle situazioni in cui la mamma piangeva di paura. In un’occasione la donna - che veniva costantemente sottoposta a un controllo ossessivo - si era rifugiata dentro al bagno chiudendosi a chiave per sfuggire proprio al fidanzato. L’uomo, che, come detto è assistito dall’avvocato Marco Brusco, è stato già interrogato nei giorni scorsi, ma la sua versione non ha convinto il gip che ha confermato la misura nei suoi confronti.
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