Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

perugia

Violenza su ragazza disabile e abusi sessuali in caserma: la Corte dei conti condanna l'ex carabiniere a risarcire l'Arma

Il militare era già stato condannato a quattro anni e quattro mesi in sede penale

Francesca Marruco

13 Maggio 2025, 07:21

Già condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione - per concussione, violenza sessuale, adescamento - con sentenza passata in giudicato, l’ex brigadiere all’epoca dei fatti in servizio in una stazione della zona adesso è stato condannato anche dalla sezione giurisdizionale dell’Umbria della Corte dei Conti. I giudici contabili hanno infatti stabilito che dovrà risarcire l’Arma con 39.500 euro.
In particolare, secondo quanto ricostruito da un’inchiesta portata avanti dagli stessi colleghi del militare, conosciutissimo a Gualdo anche perché in precedenza priore di una Porta, il militare era accusato di concussione per avere costretto una prostituta ad avere rapporti sessuali con lui. “L’indagato - scriva il gip nell’ordinanza di custodia cautelare - ricevuta la donna per ragioni d’ufficio (si era rivolta alla pg per aver subito delle molestie telefoniche da un cliente) avvalendosi indubbiamente del potere persuasivo costituito dalla sua qualità di pubblico ufficiale in divisa, dopo un breve colloquio, ne ottiene i favori sessuali”. Alcuni incontri del militare con la prostituta erano stati riprese con delle telecamere.
Il brigadiere era stato anche condannato per violenza sessuale perché aveva approfittato di una ragazzina “seguita dai servizi sanitari territoriali per limiti alle capacità cognitive e relazionali”, inducendola “a compiere e subire atti sessuali, traendola in inganno circa la possibilità di realizzare foto e video di carattere pornografico a fini di guadagno, per poi minacciarla di andare incontro a possibili problemi con la legge o con i suoi genitori”. Anche per questa seconda accusa, il giudice all’epoca - il brigadiere finì ai domiciliari nel 2016 - annotava: “Non c’è dubbio che l’uomo, forte della sua posizione di autorevolezza" "abbia approfittato della palese fragilità emotivo/ relazionale della vittima per ottenere i favori sessuali”. Il brigadiere infine era stato anche accusato di avere tentato di adescare una minore a una festa di paese, facendole credere di avere agganci nel mondo della moda.
Gli abusi commessi dal convenuto - ha sostenuta la procura contabile nel giudizio dinanzi alla Corte dei Conti - hanno sicuramente intaccato l’immagine dell’Arma dei Carabinieri all’interno ed all’esterno, andando a minare la fiducia degli altri militari nei confronti dell’istituzione di appartenenza, e soprattutto il rispetto e la fiducia della collettività intera”. Per i giudici, il carabiniere, che della caserma era “responsabile della sicurezza e della ricezione del pubblico nella Stazione”, “ha agito con la coscienza e volontà di raggiungere i suoi obiettivi delittuosi e di violare i suoi doveri di servizio, consapevole delle conseguenze che ciò avrebbe provocato anche in danno del prestigio dell’Arma dei Carabinieri”. Per tutti questi motivi, nonostante l’avvocato Nicola Di Mario abbia sostenuto la mancanza di elementi per portare i giudici a una sentenza di condanna, i magistrati hanno accolto la richiesta della procura, decidendo che il militare debba risarcire l’Arma con 39.500 euro.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie